{"id":18388,"date":"2015-04-23T18:30:53","date_gmt":"2015-04-23T16:30:53","guid":{"rendered":"http:\/\/www.giornaledicalabria.it\/?p=18388"},"modified":"2015-04-23T18:30:53","modified_gmt":"2015-04-23T16:30:53","slug":"genocidio-degli-armeni-torna-di-grande-attualita-il-libro-di-angelo-di-lieto","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.giornaledicalabria.it\/genocidio-degli-armeni-torna-di-grande-attualita-il-libro-di-angelo-di-lieto\/","title":{"rendered":"Genocidio degli armeni, torna di grande attualit\u00e0 il libro di Angelo Di Lieto"},"content":{"rendered":"<p>Dopo le dichiarazioni di Papa Francesco sul massacro della popolazione armena in Turchia all\u2019inizio del 1900, torna di grande attualit\u00e0 il libro di Angelo Di Lieto \u201cGli Armeni, un cammino verso il genocidio\u201d, che analizza la questione armena (e non solo) in maniera approfondita. Lo scrittore Di Lieto, avvalendosi delle numerose fonti storiche, ha ripercorso il cammino travagliato del popolo armeno che gi\u00e0 alla fine del XIX secolo ha subito cruente e ripetute persecuzioni da parte del governo Turco, il quale ha definito inaccettabili le dichiarazioni del Papa esortandolo a non commettere pi\u00f9 l\u2019errore di definire la persecuzione di pi\u00f9 di un milione e mezzo di armeni \u201cgenocidio\u201d. In questo dibattito, che ha coinvolto molte personalit\u00e0 della scena politica ed ecclesiastica mondiale, si inserisce anche l\u2019Onu definendo il fatto non come genocidio ma come \u201ccrimine atroce\u201d, tramite il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric. Angelo Di Lieto nel suo libro racconta di come: \u201cGi\u00e0 nel novembre del 1914, gli armeni erano stati massacrati a Smirne dall\u2019esercito turco, perch\u00e9 come si avvicinavano alle navi per salire a bordo\u00a0 con i loro bambini, tagliavano loro le braccia con i macheti. E cos\u00ec i padri morivano con i loro bambini. Alla fine dell\u2019800, col disfacimento dell\u2019Impero Ottomano,\u00a0 la Germania,\u00a0 proteggendo la Turchia dalla voracit\u00e0 degli europei e dalle altre nazioni, ebbe l\u2019incarico di costruire la\u00a0 linea ferroviaria Berlino-Bagdad, sin verso Oriente. Gli armeni, privati dai turchi\u00a0 dei \u201cdiritti civili e politici, e dall\u2019accesso agli impieghi e all\u2019esercizio delle varie professioni e attivit\u00e0\u201d, invocavano le riforme che dovevano tutelare la vita ed i loro beni, mentre le autorit\u00e0 turche avviavano gi\u00e0 in gran segreto i\u00a0 programmi di deportazioni e di massacri. Il Governo turco per prima cosa aveva invitato gli armeni a consegnare le armi, facendo scattare perquisizioni nelle case, nelle chiese e nelle tombe dei cimiteri, con conseguenziali arresti, imprigionamenti e deportazioni. All\u2019inizio dei massacri del 1894-1896, i carnefici turchi uccisero solo gli uomini, sgozzandoli e recitando un versetto del Corano, oppure li buttarono nei fiumi facendoli annegare. Poi il massacro si allarg\u00f2 con l\u2019eliminazione anche delle donne, le quali vennero violentate e sventrate con le baionette, spogliate, crocifisse e bruciate con i loro bambini nelle case. I bambini vennero decapitati o squartati, o fatti annegare nei\u00a0 fiumi, oppure messi in fila ed eliminati sparando un solo proiettile; cos\u00ec verificavano, come se fosse un gioco, quanti bambini potevano essere uccisi con un solo proiettile. I bambini sino a due anni venivano soppressi o sbattuti contro un muro o finiti con la testa recisa, perch\u00e9 al di sotto di quell\u2019et\u00e0, sarebbe stato difficile allevarli. I pi\u00f9 grandicelli venivano risparmiati soltanto se manifestavano essi stessi di diventare mussulmani, perch\u00e9 in caso contrario venivano uccisi. Alcune donne, pur di non farsi rapire i figli, in prossimit\u00e0 dei fiumi, li buttavano dentro, preferendo farli morire annegati. Le ragazze belle venivano avviate nei bordelli, dove si ammalavano di sifilide o di altre malattie veneree, ma poi venivano uccise lo stesso, le brutte venivano\u00a0 gettate nei fiumi. Anche i bambini armeni, venivano assegnati nei bordelli per omosessuali o inviati in appositi istituti per essere rieducati nella religione mussulmana. Alle ragazze, poi, venivano recisi i capezzoli, alle donne il seno. A chi era incinta veniva tagliata la pancia, per la curiosit\u00e0 anche di sapere se il feto era di sesso maschile o femminile. Tra il 1894 e 1896 vi sono stati oltre 200 mila armeni trucidati, a\u00a0 questi, poi, si devono aggiungere circa 100 mila ragazze rapite, 100 mila conversioni all\u2019islamismo e pi\u00f9 di 2500 villaggi incendiati. Ogni massacro messo in atto dai turchi era l\u2019occasione astutamente provocata\u00a0 per far reagire gli armeni e trovare cos\u00ec la giustificazione in campo internazionale che erano gli stessi armeni ad agire contro il potere. Chi\u00a0 non rinnegava la religione cristiana, veniva decapitato con asce e coltelli o crocifisso. I rapporti\u00a0 sulle deportazioni stilati dagli osservatori europei non parlavano mai di responsabilit\u00e0 degli armeni, confermavano sempre la responsabilit\u00e0 dei turchi. Ma i turchi, minimizzando le stragi, consideravano il problema armeno un fatto interno alla loro politica. Durante i trasferimenti distruggevano le tende per esporli alle intemperie in piena notte, e questo era anche un metodo per eliminarli in modo indiretto, facendoli morire congelati o con malattie polmonari, oppure di\u00a0 inedia, di fame o di freddo. I corpi, di uomini, donne e bambini venivano lasciati\u00a0 ai cani ed alle belve, oppure buttati in cisterne. Gli spietati aguzzini strappavano agli armeni, da vivi, capelli, unghie, denti, gli occhi, ed in alcuni casi recidevano anche il naso o marchiavano loro il petto con un ferro di cavallo rovente, o appendevano i malcapitati dalle caviglie, a testa in gi\u00f9. Furono persino piantati ferri di cavallo sotto i loro piedi, costringendoli poi a ballare sino allo svenimento. Un console tedesco ha raccontato di aver visto mani di bambini mozzate e sparse sulla strada in gran numero e, durante le deportazioni, la crudelt\u00e0 dei\u00a0 miliziani sui convogli nel sopprimere le loro vittime, per la grande bramosia di oro, era\u00a0 incredibile. Negli Stati europei il patriottismo risveglia l\u2019animo di un popolo, nell\u2019Impero Ottomano, invece, \u00e8 la religione che spinge gli animi all\u2019animosit\u00e0 e a morire per la fede, perch\u00e9 la persona che muore, non muore per la patria, ma per l\u2019Islam. Si ritiene che i tedeschi sarebbero stati, non solo gli ideatori di queste deportazioni e massacri, ma quanto i suggeritori e i firmatari di ordini di deportazioni.\u00a0 Il 2 agosto 1914 i turchi firmarono con la Germania anche un patto segreto, nel quale i tedeschi si impegnavano a fornire aiuti finanziari ed economici alla Turchia, dando protezione ai turchi nella prosecuzione dei massacri e\u00a0 nel risolvere, in via definitiva, il problema degli armeni. Quando la Prima Guerra Mondiale fin\u00ec, i tedeschi trasferirono in Germania documenti importanti\u00a0 e compromettenti e che avrebbero fornito la prova del loro coinvolgimento con i turchi nello sterminio degli armeni. Le retate nella notte del 24 e del 25 aprile 1915 diedero la piena consapevolezza dell\u2019attacco finale che i turchi avevano sferrato contro gli armeni per il loro sterminio di massa. E cos\u00ec ebbe inizio, senza precedenti, dopo i massacri del 1894-1896 e successivi, il genocidio armeno.\u00a0 Per prima fu eliminata la classe intellettuale costituita da poeti, scrittori, giornalisti, avvocati, medici, studiosi e preti armeni. La notizia dello stermino indusse gli Stati e le Comunit\u00e0 Umanitarie\u00a0 ad aiutare e a assistere i sopravvissuti. Furono aiutati tutti i bambini orfani, che erano stati abbandonati o che erano stati rapiti ed educati islamicamente nelle abitazioni dei turchi. Il genocidio aveva distrutto tradizioni e cultura risalente a 3000 anni fa. I bambini svegli ed attivi riuscirono a sopravvivere, arrangiandosi continuamente e facendo tesoro della loro esperienza. Gli orfanotrofi furono realizzati con lo scopo di trovare bambini armeni sopravvissuti e ridare loro le basi per la formazione della nuova generazione armena.\u00a0 Comunque i turchi avevano un solo obbiettivo: dalle ceneri dell\u2019Impero Ottomano creare una grande Turchia, mussulmana e senza etnie cristiane, in quanto i cristiani venivano considerati invasori della loro terra. I turchi erano convinti che con i tedeschi sarebbero diventati invincibili e padroni di tutto il Mondo. Nel 1905, i \u201cGiovani Turchi\u201d,\u00a0 eliminando tutte le minoranze che non s\u2019integravano e che minavano il processo di turchizzazione, costituirono un movimento nazionalista che diede origine al partito \u201cUnione e Progresso\u201d, il cui intento era quello di creare dal Mar Egeo alla Cina la \u201cGrande Turchia. Negare il genocidio di un milione e mezzo di armeni da parte della Nazione turca, significa soprattutto non voler fare agli Armeni concessioni politiche, economiche e territoriali. Perci\u00f2 il motivo \u00e8 pi\u00f9 politico ed economico che culturale. Non vi \u00e8 assolutamente interesse a creare uno smembramento dei loro territori. Solo nel 1991, con il crollo della Russia, l\u2019Armenia sovietica ha dichiarato la propria indipendenza, fondando la \u201cRepubblica di Armenia\u201d. Nel 1992 far\u00e0 parte dell\u2019ONU\u201d. (<em>Dal libro: \u201cGli Armeni, un cammino verso il genocidio\u201ddi Angelo Di Lieto \u2013 pagg. 126-C\/zaro-2012.)<\/em>\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0 <strong>Tommaso Stanizzi<\/strong><\/p>\n<div style=text-align:left;><\/div>","protected":false},"excerpt":{"rendered":"<p>Dopo le dichiarazioni di Papa Francesco sul massacro della popolazione armena in Turchia all\u2019inizio del<\/p>\n","protected":false},"author":4,"featured_media":18389,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[3,10],"tags":[10806,10805,10804,1040,6551],"class_list":["post-18388","post","type-post","status-publish","format-standard","has-post-thumbnail","hentry","category-cronaca","category-cultura","tag-aneglo-di-lieto","tag-armeni","tag-genocidio","tag-libro","tag-papa-francesco"],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.giornaledicalabria.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/18388"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.giornaledicalabria.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.giornaledicalabria.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.giornaledicalabria.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/4"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.giornaledicalabria.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=18388"}],"version-history":[{"count":1,"href":"https:\/\/www.giornaledicalabria.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/18388\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":18390,"href":"https:\/\/www.giornaledicalabria.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/18388\/revisions\/18390"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.giornaledicalabria.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/18389"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.giornaledicalabria.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=18388"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.giornaledicalabria.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=18388"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.giornaledicalabria.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=18388"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}