{"id":13175,"date":"2015-02-16T11:42:33","date_gmt":"2015-02-16T10:42:33","guid":{"rendered":"http:\/\/www.giornaledicalabria.it\/?p=13175"},"modified":"2015-02-16T17:54:30","modified_gmt":"2015-02-16T16:54:30","slug":"ndrangheta-operazone-gdf-33-fermi-in-diverse-regioni","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.giornaledicalabria.it\/ndrangheta-operazone-gdf-33-fermi-in-diverse-regioni\/","title":{"rendered":"‘Ndrangheta, da gregari a protagonisti: colpo agli “zingari” di Cassano allo Ionio"},"content":{"rendered":"<p align=\"JUSTIFY\">COSENZA. Pi\u00f9 di 30 persone fermate; pi\u00f9 di tre tonnellate di droga sequestrate tra cocaina, eroina e marijuana per un valore di 45 milioni di euro; numerose armi (tra cui kalashnikov) sottratte ai clan; un pericoloso latitante catturato. Questo il bilancio dell’operazione antidroga denominata “Gentleman”, condotta dalle fiamme gialle della sezione Goa del Gico di Catanzaro, della sezione Goa del Gico di Brescia, della compagnia di Policoro (Mt), del servizio centrale investigazione criminalit\u00e0 organizzata di Roma (Scico), con l’interessamento della direzione centrale per i servizi antidroga (Dcsa). Al termine di un’attivit\u00e0 investigativa durata quasi due anni, oltre 400 finanzieri, con l’ausilio dei baschi verdi in tenuta da ordine pubblico, delle unit\u00e0 cinofile e del supporto degli elicotteri ed unit\u00e0 navali, hanno circondato e perquisito in ogni angolo la localit\u00e0 “Timpone rosso” di Cassano allo ionio, da anni ritenuta la roccaforte del clan degli zingari ed hanno eseguito un provvedimento di fermo nei confronti di 33 persone tra Calabria, Puglia, Pasilicata, Piemonte, Emilia-Romagna e Lombardia. Le indagini, coordinate dal procuratore distrettuale di Catanzaro Antonio Vincenzo Lombardo, in collegamento con le Procure di Brescia e Matera, hanno delineato l’attivit\u00e0 delittuosa dei sodalizi criminali riconducibili a Filippo Solimando e Luigi Abbruzzese, ritenuti rispettivamente i capi clan di Corigliano Calabro e della ‘ndrina degli zingari di Cassano, compagini, sottolineano gli inquirenti, storicamente dotate di autonomia ed accertata operativit\u00e0 criminale nell’ambito del traffico internazionale di stupefacenti. Nel corso degli anni “gli zingari” si sono emancipati da una situazione di dipendenza che li relegava ai margini delle associazioni ‘ndranghetistiche sino ad assurgere alla preposizione di un “locale” di ‘ndrangheta dotato di autonoimia. L’organizzazione aveva accesso ai mercati sudamericani per la cocaina ed a quelli dell’est europeo per l’eroina e la marijuana, cos\u00ec da importare a prezzi assolutamente concorrenziali ingenti partite di stupefacente. Le indagini hanno svelato l’esistenza di una fitta rete di pericolosi narcotrafficanti internazionali in grado di movimentare grossi quantitativi di marijuana dall’Albania verso l’Italia, avvalendosi di collegamenti marittimi in mano all’organizzazione, nonch\u00e8 di cocaina ed eroina, mediante l’impiego di automezzi modificati nella struttura al fine di ricavarne appositi vani funzionali all’occultamento. La complessa attivit\u00e0 ha consentito di identificare la totalit\u00e0 dei personaggicoinvolti, legati per lo pi\u00f9 da “vincoli di sangue” nel rispetto della tradizione ‘ndranghetistica, e di individuare, tra l’altro, i differenti ruoli svolti da ognuno di essi in seno al sodalizio criminoso. L’operazione ha permesso di infliggere all’organizzazione rilevanti perdite economiche, sia sotto il profilo dei capitali investiti che, soprattutto, dei mancati guadagni. Colpito anche il patrimonio accumulato dai principali arrestati, costitutito da beni immobili, quote societarie, autovetture di lusso, ed imbarcazioni.<\/p>\n<p align=\"JUSTIFY\">\n<div style=text-align:left;><\/div>","protected":false},"excerpt":{"rendered":"<p>COSENZA. 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