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Vibo: un pentito accusa in aula un testimone di giustizia

Vibo: un pentito accusa in aula un testimone di giustizia

VIBO VALENTIA. Collaboratore di giustizia contro testimone di giustizia. È successo in Tribunale a Vibo Valentia nel processo “Black money” contro il clan Mancuso. Il pentito vibonese Eugenio William Polito – fra i principali testi dell’accusa del pm della Dda Marisa Manzini – ha lanciato pesanti accuse contro Giuseppe Grasso, ex imprenditore e fra i primi testimoni di giustizia del Vibonese, anche lui importante teste della Dda nello stesso processo. Polito ha riferito che Grasso non ha mai voluto accusare un personaggio di spicco del clan Mancuso (già condannato in altro troncone di Black money). Quest’ultimo, secondo Polito, avrebbe azzerato il debito ad usura che aveva con lui il testimone di giustizia Grasso in cambio del silenzio dello stesso Grasso sulla vicenda. Polito ha poi raccontato di aver visto personalmente Grasso giocare alle slot machine ed ai videopoker in un locale del Vibonese di proprietà di un soggetto che lo stesso Grasso aveva fatto in precedenza arrestare con le sue accuse. Il tutto sarebbe avvenuto mentre Grasso si trovava già nel programma di protezione, tanto che la scorta sarebbe rimasta fuori dal locale ad aspettare che il testimone di giustizia finisse di giocare ai videopoker. Giuseppe Grasso, le cui denunce hanno fatto scattare nel 2006 l’operazione “Odissea” (finita con una raffica di assoluzioni), nel 2013 è stato condannato a 2 anni per aver aggredito un agente della sua scorta.

 

Giuseppe Soluri