Viabilità nel Reggino, 6,7 mln per la messa in sicurezza delle strade
E’ stato presentato lunedì mattina, a Palazzo Alvaro di Reggio, il piano straordinario di Protezione civile per la messa in sicurezza e l’ammodernamento delle strade metropolitane. Si tratta di un intervento di 6,7 milioni di euro utili ad avviare, complessivamente, 26 cantieri (due soltanto in attesa del nullaosta del Genio civile) che vedranno coinvolte imprese individuate fra 170 attraverso il sistema Mepa, la piattaforma digitale che consente alle Pubbliche amministrazioni di confrontare ed acquistare beni e servizi in totale trasparenza. A breve, dunque, squadre di operai e mezzi entreranno in azione in altrettanti Comuni, dalla fascia tirrenica fino alla jonica passando per il centro e seguendo, indifferentemente, la direttrice mare-monti del territorio metropolitano. Si tratta, quindi, di una ristrutturazione importante che riguarderà il ripristino di arterie chiuse o ormai obsolete. Nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno preso parte anche i consiglieri delegati Antonino Castorina e Demetrio Marino, oltre ai dirigenti del settore Prociv e Viabilità, Domenico Crupi e Lorenzo Benestare, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha parlato di «grande lavoro di squadra che ci ha consentito, in soli quattro mesi, di realizzare progetti, indire le gare ed avviare i cantieri». Per questo, l’inquilino di Palazzo Alvaro, ha voluto ringraziare tutte le figure istituzionali coinvolte, tornando poi a riaccendere i riflettori su un dibattuto che «deve necessariamente essere rimarcato e rilanciato come battaglia di ogni Città Metropolitana d’Italia». «Questi lavori – ha spiegato Falcomatà – si possono realizzare grazie a fondi cosiddetti “esterni all’Ente” perché, dopo il passaggio da Province a Città Metropolitane, continuiamo a pagare un drastico taglio di risorse e trasferimenti statali. Ciò che andiamo a presentare oggi, infatti, è un’attività che si sarebbe potuta realizzare con quelli che, un tempo, erano i finanziamenti ordinari, ma adesso, rispetto alle strade ed alla messa in sicurezza del territorio, le Città Metropolitane ricevono un terzo di quanto percepivano le vecchie Province che, a loro volta, già lamentavano carenza di fondi per manutenere le arterie di competenza».
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