Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in modo efficiente ed eseguire determinate funzioni. Di seguito troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie in ciascuna categoria di consenso.

I cookie classificati come "necessari" vengono memorizzati nel tuo browser in quanto sono essenziali per abilitare le funzionalità di base del sito.... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Vertenza De Masi, la Cgil: “Dare risposte ai lavoratori”

Vertenza De Masi, la Cgil: “Dare risposte ai lavoratori”

ROMA. “I lavoratori della De Masi di Gioia Tauro hanno deciso di iniziare nei prossimi giorni lo sciopero della fame. Abbiamo più volte sollecitato un intervento per salvare la fabbrica simbolo della lotta alla ‘ndrangheta, abbiamo chiesto allo stesso presidente del Consiglio di incontrare l’ingegnere De Masi in occasione delle sue visite in Calabria, ma l’unica risposta ricevuta è stata il silenzio”. Con queste parole Gianna Fracassi, segretario confederale della Cgil, interviene sulla vertenza del gruppo metalmeccanico calabrese. “Silenzio – spiega la dirigente sindacale – che costerà caro: se non ci saranno novità  De Masi, dopo aver resistito alle minacce della criminalità organizzata, dovrà  chiudere i battenti a causa del mancato sostegno al credito delle banche, contro cui ha già  vinto un procedimento penale per usura. A fine anno si esaurirà la procedura di cassa integrazione in deroga e la proprietà, priva di liquidità, sarà costretta a cessare le attività”. Quella della De Masi – continua Fracassi – è una vertenza dall’alto valore simbolico, che coinvolge non solo il destino di centinaia di lavoratori, ma quello di un territorio, e guarda non solo all’occupazione ma al riscatto dalla ‘ndrangheta. È necessario che le istituzioni diano un segnale forte e tangibile di supporto alle forze sane del Paese: lo Stato deve dimostrare la propria vicinanza e il proprio sostegno a chi, in nome della legalità, rischia la vita. Dei lavoratori e della lotta alla criminalità  – conclude – non ci si può ricordare solo all’occorrenza: non servono buoni propositi e slogan, ma impegni chiari, aiuti e risorse”.

 

 

desk desk