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Vatileaks 2, Chaouqui: “Non volevo posto ma aiutare il Papa”

Vatileaks 2, Chaouqui: “Non volevo posto ma aiutare il Papa”

SAN SOSTI. “Il mio problema era aiutare il Santo Padre, non avere un posto in Curia”. Sicura e grintosa: è così che Francesca Immacolata Chaouqui, la pierre indagata per sottrazione e diffusione di carte riservate nell’inchiesta Vatileaks 2, che a San Sosti, il paese del cosentino dove è nata 35 anni fa, convoca i giornalisti per fornire ulteriori elementi sulla vicenda che la riguarda. Ad accompagnare la Chaouqui ci sono la mamma, la nonna, il marito, Corrado Lanino, altri parenti e la migliore amica, la coetanea che era con lei a Roma nei giorni in cui l’hanno arrestata. Chaouqui é arrivata nel posto scelto per la conferenza stampa in sella ad una moto e sulle note di “Io non ho paura”, di Fiorella Mannoia, ed accompagnata da tanti concittadini che la sostengono a spada tratta. Qualcuno tra loro, tra una domanda e l’altra dei giornalisti, non risparmia critiche alla stampa, parlando di “processo mediatico”. La scena, però, è tutta per lei. “Da me – assicura – non si saprà mai nulla delle conversazioni avute con il Papa o degli atti che ho avuto e letto. Non tradirò mai il mio segreto di Stato, anche se mio figlio dovesse nascere in carcere. Non volevo un posto in Curia, così come hanno detto a Papa Francesco il giorno dopo il mio arresto”. Chaouqui parla anche del rapporto con mons. Vallejo Balda. “E’ vero – ammette – sono stata io a presentare i due giornalisti a mons. Balda, ma non c’era nessun accordo per passare loro carte private. E’ stato mons. Balda a consegnare quei documenti per dimostrare che la riforma non era stata messa in pratica”. E sulla sua nomina in Vaticano la pierre chiarisce. “Sono un’esperta in comunicazione. Il mio curriculum – dice – era idoneo, e nessun cardinale o intrigo di palazzo ha fatto sì che fossi nominata. Se tornassi indietro, anche se dovessi finire in carcere, riaccetterei senza dubbio l’incarico offertomi perché stavo contribuendo al rinnovamento del Vaticano”. E mentre Chaouqui ribadisce che in caso di condanna non chiederà la grazia al Papa, c’è chi dice che lo farà per lei: Carmela Martucci, consigliera comunale di San Sosti.

 

 

 

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