Vaccino anti-bronchiolite, Calabria discriminata
C’è un fatto che potrebbe già indicare cosa potrebbe comportare l’Autonomia differenziata per le Regioni meno ricche e con più problemi.
Talerico (FI): “Vaccino anti-bronchiolite bloccato per le regioni del Sud”
“Il ministero della Salute, con circolare del dipartimento del Farmaco, ha disposto il blocco della campagna vaccinale contro la bronchiolite ai neonati delle Regioni in piano di rientro o sottoposte al controllo della spesa, come la Calabria ed altre Regioni del Sud. La somministrazione invece del nuovo anticorpo monoclonale (ndr: vaccino) sarà possibile per le altre Regioni del centro-nord”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale di Forza Italia Antonello Talerico. “Si tratta – prosegue – di un provvedimento inaccettabile e discriminatorio, poiché per un neonato di Milano sarà possibile vaccinarsi ma non lo sarà per un qualsiasi neonato calabrese. Se poi si pensa che tale farmaco, che si somministra entro il primo anno di vita, viene utilizzato per fermare le complicanze del virus respiratorio sinciziale in età pediatrica, responsabile delle bronchioliti che in inverno riempiono i reparti di Rianimazione pediatrica, ci si rende conto della gravità del detto blocco vaccinale. Difatti, secondo tale circolare ministeriale il vaccino contro la bronchiolite (anticorpo monoclonale Nirsevinab-Beyfortus) in quanto farmaco classificato di classe C (come tutti i vaccini) non rientra nel vigente piano nazionale di prevenzione vaccinale, con ciò viene considerato come un extra Lea e, quindi non viene considerato come prestazione essenziale, nonostante sia ritenuto un salvavita dalla America Academy! Tale vaccino non riduce solo le ospedalizzazioni, ma anche gli esiti a lungo termine del virus respiratorio sinciziale che espone il bambino a nuove infezioni anche dopo la guarigione, ed è fondamentale anche per taluni neonati affetti da gravi patologie”. “E’ inaccettabile – conclude Talerico – che non possano farlo i bambini di tutta Italia! Chiederemo al presidente Occhiuto di intervenire presso il ministero della Salute, poiché non vorremmo che la prospettiva dell’attuazione dell’autonomia differenziata fosse aggravata in materia sanitaria proprio per quelle Regioni aggravate dal piano di rientro come la Calabria”.
Irto (Pd): “Gravissimo lo stop al vaccino per la bronchiolite in alcune regioni, lo Stato ha l’obbligo di tutelare la salute”
“Il ministro della Salute assicuri a tutti i neonati la somministrazione del vaccino contro la bronchiolite, che è un’infezione virale molto insidiosa, specie nei primi mesi di vita del bambino”. È la richiesta del senatore dem Nicola Irto, il quale denuncia che “il dipartimento ministeriale del farmaco ha fermato la campagna vaccinale anti-bronchiolite, rivolta ai neonati, nelle regioni obbligate a rientrare dal disavanzo sanitario”. “Qui siamo davanti – osserva Irto – a un atto gravissimo, a una discriminazione intollerabile. Da un lato, infatti, si blocca la campagna vaccinale in argomento nei territori, come la Calabria, più sguarniti e svantaggiati a livello sanitario. Dall’altro lato, invece, si consente l’utilizzo del vaccino in questione nelle regioni più ricche, a carico dei rispettivi bilanci. Ciò significa differenziare i diritti dei bambini appena nati, la cui salute deve essere una priorità di ogni governo, a prescindere dalle sigle politiche. Oltretutto, la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza impone, per ogni decisione delle istituzioni pubbliche, di considerare sempre il superiore interesse del fanciullo”. “Mi auguro – conclude il senatore del Partito democratico – che il ministro della Salute si attivi subito, perché lo Stato ha sempre l’obbligo di tutelare la salute dei cittadini, soprattutto quando sono tanto piccoli di età, dunque più fragili”.