Vaccino e tamponi agli amici, sospeso dirigente medico dell’Asp di Cosenza

Vaccino e tamponi agli amici, sospeso dirigente medico dell’Asp di Cosenza

E’ Vincenzo Cesareo, 69 anni, professionista molto noto nell’Alto Tirreno cosentino, anche in ragione del suo impegno in politica, il dirigente dell’Asp di Cosenza sospeso perché, fra l’altro, avrebbe fatto somministrare il vaccino anti Covid ad amici. E’ stato anche consigliere regionale della Calabria, transitando attraverso diversi partiti, sia nel centro-destra che nel centrosinistra. Nel 2006 fu anche candidato alla Camera dei deputati. Il suo nome, nel 2010, finì nell’inchiesta “Reale 3” della Dda di Reggio Calabria per presunti rapporti con il boss della ‘ndrangheta Giuseppe Pelle al quale avrebbe chiesto sostegno elettorale.

Vaccini anti Covid somministrati ad amici e parenti e tamponi molecolari per la ricerca del virus sempre a beneficio di persone a lui vicine. E’ una delle contestazioni mosse dai carabinieri del Gruppo Tutela salute al dirigente medico dell’Asp di Cosenza sospeso dall’esercizio del pubblico ufficio per la durata di 12 mesi 12. Si tratta del direttore sanitario dello spoke ospedaliero di Cetraro-Paola e di altri uffici sanitari della provincia di Cosenza. L’uomo è ritenuto responsabile del reato di peculato ed è indagato anche per truffa, falso in atti pubblici e turbata libertà nella scelta del contraente, oltre che per ulteriori ipotesi di peculato aventi ad oggetto farmaci ed altri presidi medici ospedalieri. Il dirigente avrebbe utilizzato ripetutamente a fini personali l’autovettura di servizio. Le indagini, poste in essere dal Nas dei Carabinieri di Cosenza sotto ladirezione del Procuratore della Repubblica di Paola d Pierpaolo Bruni sono durate oltre 10 mesi attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, oltre che a servizi di osservazione e pedinamento, che avrebbero consentito di acclarare una serie di condotte di peculato dell’auto aziendale poste in essere dal dirigente medico, il quale si è appropriato del veicolo in uso al presidio ospedaliero da lui diretto destinandolo al soddisfacimento di fini personali come accompagnare amici e parenti in aeroporto, recarsi a fare acquisti all’Ikea di Salerno, portare a pranzi e cene, anche fuori regione, i propri familiari ed altre persone lui legate da vincoli personali, anche pernottando in strutture alberghiere.
E’ corso di queste attività, iniziate nel giugno 220, che sarebbero state documentate le condotte illecite riguardanti l’effettuazione indebita, sin dal mese di giugno 2020, di tamponi molecolari per la ricerca del virus Covid 19 a beneficio di persone a lui vicine, e, infine, l’indebita effettuazione di vaccini contro il virus ad amici.

“Porta chi vuoi che facciamo il tampone a tutti… pure ai gatti”. Questa è una delle frasi che compaiono nelle intercettazioni effettuate sulle comunicazioni di  Cesareo. Avvalendosi del suo ruolo, il medico  superava i controlli dei posti di blocco, dichiarando di essere in servizio per eseguire tamponi a domicilio. Avrebbe poi inoculato almeno quattro dosi di vaccino anticovid ad altrettante persone non appartenenti alle categorie previste dalle linee guida del ministero della Salute. La Procura di Paola, visti gli elementi raccolti, aveva chiesto l’arresto di  Cesareo, ma il Gip ha ritenuto idonea la sola sospensione dall’attività lavorativa per 12 mesi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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