Vaccini, la Calabria è sempre ultima

Calabria sempre ultima nella graduatoria delle vaccinazioni in Italia. Lo certifica il report giornaliero dell’Agenzia italiana del Farmaco. Sono 371.902, infatti, le somministrazioni aggiornate alle 6 di oggi a fronte di una disponibilità di 510.730 dosi, con un percentuale pari al 72,8%. Un dato che è inferiore di oltre 9 punti circa rispetto alla media nazionale dell’83,2%. Galoppa ancora la categoria “altro” che primeggia a quota 124.485 ed è da tempo nell’occhio del ciclone per il timore che all’interno si annidino schiere di furbetti del vaccino. I soggetti inseriti in questo ambito superano di diverse migliaia gli over 80 e gli operatori sanitari e socio-sanitari(88.888). Gli appartenenti alla fascia di età tra gli 80 e gli 89 anni che hanno ricevuto il vaccino in Calabria sono 113.033. A grande distanza ci sono i 60-69enni con 56.607 e i 50-59enni con quasi 55 mila. Un po’ più staccati si posizionano i 70-79enni con 39.924 e poi i 30-39enni e i 40 49enni che, assieme, raggiungono quasi i 70 mila soggetti. Sono, intanto, 433 in più, rispetto a all’altro ieri, le persone risultate positive al coronavirus in Calabria su 3.409 tamponi eseguiti. Dall’inizio dell’emergenza i decessi sono 926 (+5 rispetto all’altro ieri), i ricoveri sono 519 (-3 rispetto all’altro ieri). I casi confermati ieri sono così suddivisi: Cosenza 170, Catanzaro 58, Crotone 47, Vibo Valentia 12, Reggio Calabria 146. Gli attualmente positivi sono 13.524. Nel frattempo cinque persone sono salite, per protesta, sul tetto della Cittadella di Catanzaro, sede della Regione Calabria. I manifestanti fanno parte del comitato “Cittadini e cittadine calabresi per la sanità pubblica” che da due giorni stanno manifestando a Cosenza con l’occupazione degli uffici dell’Azienda sanitaria provinciale. I manifestanti si sono poi spostati nei locali dell’Ufficio del Commissario per il rientro del debito della Sanità guidato da Guido Longo. È un nuovo segno di protesta in concomitanza al sit-in che si sta tenendo a Roma dinanzi la sede del ministero della Salute. Il gruppo di attivisti chiede l’immediata assunzione nuovo personale sanitario, la riapertura delle strutture ospedaliere chiuse e il ‘congelamento’ del debito sanitario.