La richiesta degli operatori turistici di Gambarie: “Vanno riaperti gli impianti di risalita”

La richiesta degli operatori turistici di Gambarie: “Vanno riaperti gli impianti di risalita”

“Quando riapriranno gli impianti di risalita di Gambarie?”. È la domanda posta dall’ associazione di operatori turistici montani “Gambarie Attiva” in una lettera al Presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, e all’Assessore al Turismo, Fausto Orsomarso. “Gli impianti – si legge nella lettera – erano stati fermati, giustamente, dal primo Dpcm al fine di evitare il propagarsi dell’epidemia, ma da allora la situazione è totalmente cambiata. I contagi in Calabria sono molto contenuti e soprattutto le stesse disposizioni governative hanno stabilito, ormai da più di un mese, la possibilità per le Regioni di valutare aperture progressive in relazione allo stato dei contagi del Covid. Ricordiamo – si legge ancora – anche che in questi mesi, il Coronavirus non ha mai lambito il comprensorio di Gambarie. Da qualche settimana il Comune di Santo Stefano – si fa rilevare – ha avanzato formale richiesta alla Regione Calabria affinché siano valutate le condizioni per la riapertura degli impianti di risalita che, come è noto, anche durante il periodo estivo, accolgono ogni giorno centinaia di turisti. Siamo assolutamente consapevoli – continua la lettera – che in questa fase di ripartenza post Covid sia necessario agire con estrema prudenza, mettendo sempre al primo posto la salute pubblica. Ma bisogna anche tener conto delle necessità di una effettiva ripartenza, nelle condizioni di maggiore sicurezza possibile”.

Gli operatori si dicono “convinti che la Regione Calabria dovrebbe valutare la riapertura degli impianti di risalita, ovviamente con le necessarie ed opportune precauzioni. Gli impianti di risalita di Gambarie – scrive ancora l’associazione – sono in grado di generare anche durante il periodo estivo un importante indotto turistico, anche per la capacità di attrarre il turismo sportivo, in particolare trekking e mountain bike, due attività che non comportano alcun rischio in termini sanitari in quanto svolte di per sé con il sufficiente distanziamento. Per la tipologia della struttura – continua la lettera – sarebbe inoltre possibile regolarizzare gli accessi e gestire le presenze nel modo ritenuto più idoneo a ridurre al minimo il rischio contagio. In questo quadro non si comprende quindi – sostengono gli operatori – il ritardo da parte della Regione nel voler autorizzare la riapertura degli impianti, così come già richiesto dal Comune di Santo Stefano in seguito alle istanze condivise dagli operatori turistici del comprensorio”.

 

redazione@giornaledicalabria.it

 

 

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