Traffico internazionale di cocaina: la ndrangheta si conferma leader

Traffico internazionale di cocaina: la ndrangheta si conferma leader

REGGIO CALABRIA. Blitz della Polizia contro un’organizzazione criminale legata alla ‘ndrangheta che gestiva un grosso traffico di cocaina dal sud America all’Italia. Gli indagati per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga sono oltre 25. Diciannove, invece, le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Reggio, 15 in carcere e quattro ai domiciliari. Arresti e perquisizioni, oltre che in Calabria, sono scattati nelle province di Milano, Napoli, Bologna e Pescara. L’operazione denominata “Buena ventura” e portata a termine dalla Polizia di Stato e coordinata dalla Dda di Reggio Calabria conferma, una volta di più, il ruolo di leadership delle famiglie di ‘ndrangheta nella gestione del traffico internazionale di sostanze stupefacenti. E’ la convinzione degli investigatori della polizia che negli ultimi due anni hanno compiuto altre tre operazioni – New Bridge a Columbus I e II – contro il narcotraffico della ‘ndrangheta e alle sue proiezioni internazionali. “Un’organizzazione estesa su tutto il territorio nazionale con forti agganci transnazionali in Colombia, soprattutto, ma anche in Ecuador e Perù, capace di introdurre in Italia non meno di 35 chilogrammi per volta di cocaina”. Lo ha detto il capo della Dda di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho, intervenendo alla conferenza stampa in Questura per illustrare i particolari dell’operazione ‘Buena Ventura’ eseguita dalla polizia di Stato. “Al vertice del cartello criminale – ha proseguito de Raho – le cosche della ‘ndrangheta della ionica, i Morabito-Bruzzaniti ed i Palamara di Africo, un cui esponente, Giovanni Palamara, era ormai diventato un ospite ‘fisso’ in Colombia e godeva di grande fiducia da parte dei vari cartelli dediti al traffico internazionale di stupefacenti”. “E’ stata un’operazione – ha commentato il questore Raffaele Grassi – che sottolinea ancora una volta la capacità della ‘ndrangheta e dei suoi referenti criminali su tutto il territorio nazionale, di essere organizzazione privilegiata da parte dei narcos dei vari Paesi centroamericani, tant’è che suoi esponenti di particolare ‘prestigio’ criminale usavano soggiornare lunghi periodi in Colombia, come Giovanni Palamara”. “Da tempo – ha detto il dirigente della squadra mobile Francesco Rattà – eravamo sulle tracce di questa organizzazione criminale, riuscendo in due occasioni anche a sequestrare ingenti quantitativi di cocaina. In un caso scoprimmo addosso ad uno dei trafficanti centinaia di bustine confezionate legate attorno alle sue gambe con nastro adesivo, lasciando ai ginocchi libertà di movimento”. Tra i destinatari della misura cautelare in carcere anche il colombiano Carlos Eulogio Esquivel Lozada, residente nel Paese mesoamericano ed in attesa di essere estradato. Dei diciotto arrestati, secondo quanto disposto dal gip Adriana Trapani, quattro sono finiti agli arrestati domiciliari. Si tratta di Luigi Sivitilli, di Pescara; Christian Alberoni, di Bologna; e dei fratelli Rocco e Marco Cannata, ritenuti responsabili solo di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.

 

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