Tracce di legalità: “A Locri per non dimenticare Fortugno”

LOCRI. La Casa della cultura di Locri ha ospitato l’evento commemorativo “Tracce di legalità” in ricordo di Francesco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria assassinato a Locri il 16 ottobre 2005. La manifestazione si è aperta con i saluti istituzionali del sindaco di Locri, Giovanni Calabrese e del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. “Di Franco Fortugno – ha affermato Calabrese – ricorderemo sempre il garbo, la pacatezza, la generosità e l’altruismo che hanno sempre contraddistinto il suo impegno professionale e politico. Quello che ha sconvolto questa città dodici anni fa è stato un delitto assurdo, un omicidio atroce e incomprensibile. La violenza inaudita che ha strappato Franco all’affetto dei suoi cari, è l’ultimo episodio di una lunga pagina di storia negativa che ha soffocato la città per circa un trentennio in cui tante persone perbene sono cadute per mano assassina. Locri, città dal passato glorioso, per colpa di un manipolo di criminali è diventata terra di sequestri, omicidi e malaffare. Questo territorio continua ad essere abbandonato, tantissimi giovani sono costretti a lasciare la loro terra. L’omicidio Fortugno ha riacceso i riflettori sulla Locride e sulle tante emergenze in atto, su tutte la disoccupazione giovanile. Ma le tante speranze e le risposte sono ancora disattese. Il sacrificio di Franco Fortugno non sarà vano se la classe dirigente saprà ascoltare la voce di questo territorio”. “Abbiamo ancora scolpite nella memoria le immagini di quella giornata drammatica – ha ricordato Oliverio – di dodici anni fa. Una giornata di festa per la democrazia trasformata in una pagina tragica non solo per la Calabria ma per tutta Italia. Franco Fortugno era un uomo semplice, rimasto vittima della violenza mafiosa e criminale e solo quando la Calabria sarà riscattata da questa presenza opprimente potremo dire di aver onorato degnamente la sua memoria. Serve una crescita culturale attraverso un patto tra istituzioni, società e agenzie educative. Ma un’azione incisiva si rende necessaria anche nel contrasto ai tanti luoghi comuni che incidono in misura rilevante sui processi di crescita di questa regione. Alle autorità di governo ribadiamo le emergenze di questo territorio, su tutte la situazione della sanità. Dopo sei anni di commissariamento dobbiamo registrare la mancata realizzazione dei livelli essenziali di assistenza. Non chiedo poteri – ha concluso il governatore – ma un atto che interrompa questo circuito negativo”.