Test a numero chiuso per Medicina, la protesta degli studenti

Test a numero chiuso per Medicina, la protesta degli studenti

Al via i test per l’accesso alla facoltà di Medicina. I posti disponibili per quest’anno ammontano in tutto a 13.072. A iscriversi alla prova sono stati in tutto 66.638, circa duemila candidati in meno rispetto all’anno scorso. “C’è un protocollo molto severo e organizzato che prevede un accesso differenziato, la distanza in aula dove si realizzano i test, mascherine, sanificazione, controllo degli spazi che viene effettuato dalle università stesse con il supporto della protezione civile nazionale e di tutte le altre istituzioni locali, quindi c’è un’organizzazione molto dettagliata che consentirà di svolgere i test in perfetta sicurezza garantendo gli studenti”, ha assicurato ieri il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, alla vigilia dei test. Critici gli studenti. “E’ inaccettabile -hanno protestato- che venga fatta questa selezione per diventare medico, quando il nostro Servizio Sanitario Nazionale è ancora in grave emergenza per carenza di organico con la pandemia ancora in corso”. Proteste contro il numero chiuso in vari atenei italiani. Manifestazione di protesta anche all’Unical. Agli ingressi dell’università, tra le file dei candidati in attesa di sostenere la prova, la contestazione del Fronte della Gioventù Comunista con uno slogan a caratteri cubitali: “La pandemia lo ha dimostrato, il numero chiuso va abrogato!” “La pandemia di Covid-19 – si legge in un documento – ha mostrato le conseguenze disastrose dei tagli e della privatizzazione nella sanità. Durante l’emergenza la mancanza di personale ha costretto i medici a sforzi incredibili in reparti al collasso. Nonostante questo la selezione con i test di ingresso per medicina e professioni sanitarie non viene messa in discussione: quest’anno 66.000 candidati competeranno per poco più di 13.000 posti, e tantissimi altri tenteranno quello per professioni sanitarie il prossimo 8 settembre”. “Il governo – spiega Giovanni Ragusa, militante del FGC – crede davvero che aggiungendo 5.000 posti solo per quest’anno, si risolverà il problema di un SSN al collasso?”.

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