Crotone, arrestato un iracheno che istigava alla jihad

CATANZARO. Aveva maturato idee così radicali che era stato cacciato da una moschea di Crotone Hussein Abs Hamir, il 29enne iracheno arrestato lunedì mattina con l’accusa di diffondere il “verbo” dell’estremismo islamico fra gli ospiti del centro per richiedenti asilo di San Nicola dell’Alto, in provincia di Crotone. Lui si lamentava dicendo che l’imam lo aveva apostrofato come “un pazzo” solo perché era un “fervido osservante della religione musulmana”. Il giovane aveva scelto la militanza nell’Isis, ma invece di partire per Siria o Iraq, aveva scelto di rimanere in Italia per convertire gli “infedeli” a cui, diceva, “bisognerebbe tagliare la testa”. Un’adesione totale, la sua, al punto che quando gli uomini della Digos di Crotone gli hanno stretto le manette ai polsi, ha detto loro: “Faccio parte dell’Isis e lo Stato islamico è la mia vita”. Dal 2008 Hussein abs Hamir girava per l’Europa ed era passato per Finlandia, Norvegia, Danimarca e Germania per cercare asilo politico, prima di arrivare in Calabria. Era entrato illegalmente in Italia con uno sbarco avvenuto sulle coste baresi il 9 agosto 2012 ed era stato pure denunciato per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. “Non possiamo dire se fosse un lupo solitario, ma incontrava altre persone in provincia di Crotone ed aveva contatti con tanti iracheni”, spiega il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri. Particolare inquietante, rivelato dal Questore Claudio Sanfilippo nel corso di una conferenza stampa, l’uomo aveva con sè, sul suo cellulare, foto della Questura di Crotone e dei funzionari che vi lavorano, insieme con filmati di propaganda del mullah Krekar, considerato l’ideologo dello stato islamico in Kurdistan. “Riteniamo Hussein Abs Haryam – ha detto il questore – molto pericoloso, solitario, difficile da individuare nella massa degli stranieri”. L’uomo è stato notato davanti alla questura della città mentre scattava foto, mimetizzato fra i tanti richiedenti asilo che ogni giorno stazionano davanti all’edificio; questo particolare ha fatto scattare le indagini sfociate nell’arresto. Gli inquirenti avrebbero voluto ricostruire tutti i suoi contatti, ma, come spiega sempre Gratteri, si è preferito bloccarlo per prevenire eventuali azioni criminose. “Abbiamo interrotto – spiega il procuratore di Catanzaro – l’indagine perché ci siamo molto preoccupati, visto quanto accaduto negli ultimi tempi”. Hussein Abs Hamir andava in giro con la barba lunga e se ne vantava, come si vantava di avere assunto il controllo della moschea di Crotone. Il 22 marzo scorso era a Roma, non è chiaro se per effettuare un sopralluogo su possibili obiettivi “sensibili”. Fatto sta che a parlare della sua presenza a Roma è stato lui stesso, vantandosi di essere stato più volte controllato dalla Polizia, proprio nella capitale, in ragione del suo aspetto.
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