Terrorismo, Gratteri: “Arresto prova interesse su migranti”

CATANZARO. L’arresto del siriano Abo Robeih Tarif, 23 anni, “è la prova oggettiva dell’interesse del terrorismo sulla tratta degli immigrati. Non bisogna certo generalizzare e criminalizzare, ma deve fare scattare l’attenzione”. Lo ha detto il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, illustrando i risultato del fermo di polizia giudiziaria nei confronti del cittadino siriano accusato di essere lo scafista dello sbarco di migranti avvenuto il 14 settembre 2014 ed a cui ora è contestato anche il reato di terrorismo internazionale. L’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha, infatti, permesso di accertare che l’uomo appartiene al fronte “Jabhat Al Nusra”, ramo di Alqaeda attivo in Siria e Libano, ma giunto in Italia, nella zona di Crotone, attraverso un peschereccio che lui stesso avrebbe acquistato per compiere la traversata con 75 migranti. “Siamo davanti ad un elemento di novità – ha spiegato Gratteri – perchè quello che doveva essere uno scafista, in realtà faceva proselitismo”. “Non si può mandare in un centro di accoglienza o di identificazione una persona che si fa fotografare su un carro armato, con missili terra aria e giubbotti esplosivi e che era giunto in Europa per filmare luoghi di interesse terroristico”, ha aggiunto il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, commentando l’arresto del cittadino siriano Abo Robeih Tarif, che ieri sera doveva essere scarcerato perchè ritenuto “detenuto modello” e che è stato bloccato grazie ad un provvedimento di fermo. Il procuratore Gratteri ha criticato aspramente “l’automatismo del sistema carcerario relativo ai detenuti modello, sottolineando che anche per la ‘ndrangheta più i detenuti sono mafiosi più sono detenuti modello”.
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