Terrorismo, appello di Corbelli da Tarsia: “Fermatevi”

Terrorismo, appello di Corbelli da Tarsia: “Fermatevi”

CATANZARO. Da Tarsia, da un luogo simbolo di pace, dal Cimitero internazionale dei Migranti, a breve distanza dall’ex campo di internamento fascista più grande d’Italia, quello di Ferramonti, accorato appello del leader del movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ai terroristi, agli uomini, alle donne e ai ragazzi dell’Isis che hanno annunciato di voler colpire con un attentato anche l’Italia. Corbelli ha scelto Tarsia, dove questa mattina, nella immediata vigilia della posa della prima pietra della grande opera umanitaria, si è recato ed è rimasto per alcune ore in riflessione, per mandare ai terroristi dell’Isis e al mondo un messaggio di pace e di speranza che è stato da poco messo integralmente in rete su You Tube (più tardi lo sarà anche sul sito del Movimento www.diritticivili.it) e che sarà trasmesso anche nei Paesi arabi. “Da questo luogo di pace – ha detto – voglio oggi guardare negli occhi e parlare ai terroristi dell’Isis, agli uomini, alle donne e ai ragazzi dell’Isis che hanno annunciato di voler colpire con una strage anche il nostro Paese, l’Italia. E voglio dire loro, in nome di Dio, del vostro Dio, fermatevi. Colpire l’Italia con una nuova strage di innocenti, significa condannare a morte migliaia e migliaia di vostri fratelli, uomini, donne e bambini, nei campi lager in Libia e nei tragici naufragi. Colpire l’Italia significa distruggere la speranza e il sogno di salvezza di questi vostri fratelli, uomini, donne e bambini che fuggono da guerre, persecuzioni e miseria e arrivano nel nostro Paese dove vengono salvati in mare e accolti nelle nostre città e nei nostri paesi. Colpire l’Italia significa colpire l’unico Paese che, continua, da solo, a salvare in mare e ad accogliere migliaia di vostri fratelli migranti. Colpire anche l’Italia significa fermare e arrestare anche quella grande opera umanitaria, il Cimitero internazionale dei Migranti, che qui, dove mi trovo oggi, stiamo, con la Regione Calabria e il comune di Tarsia, per iniziare con la posa della prima pietra, per dare dignità alla morte di tutti quei vostri poveri, sfortunati fratelli (uomini, donne e bambini) che hanno perso e continuano a perdere la vita nei tragici naufragi. Colpire l’Italia – ha concluso Corbelli – significa provocare nel nostro Paese una violenta reazione xenofoba, razzista, di intolleranza e odio nei confronti dei migranti. Colpire l’Italia significa colpire l’unico Paese che continua ad aiutare e ospitare i vostri fratelli migranti. Per queste ragioni, oggi che avete minacciato di colpire anche l’Italia con una strage, in nome di Dio, vi supplico di fermarvi. Prima che sia troppo tardi. Abbandonate la guerra e la violenza, inseguite la pace”.

 

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