Teatro: a Morano “E tutti risero felici e contenti” di B. Alvino
MORANO CALABRO. Domenica 30 novembre alle 18,30, nuovo appuntamento teatrale all’auditorium comunale con la commedia “E tutti risero felici e contenti” della Compagnia di prosa e musica “Teatro Mio” di Vico Equense (Na). Lo spettacolo, scritto e diretto da Bruno Alvino, è inserito nel cartellone della XIV Stagione di TeatroMusica, diretta artisticamente da Franco Guaragna, e organizzata dalla compagnia teatrale L’Allegra Ribalta, in collaborazione con l’assessorato alla cultura del comune, l’Orchestra di Fiati di Morano, la Federazione Italiana Teatro Amatori, la Regione e la Provincia di Cosenza, il Parco Nazionale del Pollino. I fatti della commedia si svolgono nella pensione Serrapica, meglio conosciuta come Pensione Squisitezza, dove albergano, tranquillamente, alcuni personaggi decisamente particolari: un anziano dottore in pensione, un’infermiera ed un millantato ingegnere Enrico Fabbrocino. Per motivi diversi abitano a pensione completa nella Pensioncina di paese gestita da Odilia Serrapica e da suo marito Demetrio Fumo. Egidio Serrapica, soprannominato Egidio Squisitezza, pur convivendo insieme alla sorella e al cognato, non svolge nessun compito nella gestione della Pensione che ha lasciato completamente ai congiunti dato il suo carattere estremamente stravagante e originale, scegliendo di godersi la sua pensione anticipata. A completare il quadro vi è Eufemia, figlia di Odilia e Demetrio, disperatamente innamorata di Enrico. La vita tranquilla del piccolo albergo viene sconvolta dall’arrivo di un personaggio a dir poco sorprendente: un italo americano che essendo stato rapinato, a suo dire di, auto, soldi, carte e telefono, chiede una stanza per la notte. Non sa però, che alcuni degli abitanti della Pensione hanno uno “scheletro nell’armadio” e quando Eufemia trafelata arriva e racconta di aver ascoltato involontariamente una telefonata nella quale si diceva che qualcuno cercava “un imbroglione” a Pensione Squisitezza, sale alta la tensione fino al punto di progettare l’omicidio di Charlie, l’italoamericano, il quale secondo alcuni è sicuramente un agente segreto inviato a scovare “l’imbroglione”. “Ancora una volta mi trovo a dirigere una mia commedia. – dice Bruno Alvino – Ancora una volta mi trovo a mettere d’accordo l’autore e il regista. Come sempre ho accontentato il regista, e l’autore a malincuore ha accettato. I personaggi che nascono nel silenzio di una stanza, davanti ad un computer, figli di mille e mille dubbi, ripensamenti, finalmente si liberano e diventano quello che l’attore legge in essi. La commedia, prende corpo, vive e trova il ritmo, come sempre serrato che non lascia spazio a sbavature, fila decisa ed essenziale”.