I sindacati: “Nessun piano industriale per il Corap”
La Regione non ha un piano industriale per il Corap, l’ente nato dall’accorpamento degli ex 5 consorzi industriali della Calabria. Lo sottolineano, in un documento, i sindacati Cisl Fp, Cgil Fp, Uil Fp, Findici, Ugl e Sul che lunedì sono state alla Regione al fine di prendere in esame il Piano “richiesto – sottolineano – da ben 3 anni, e che dovrebbe illustrare, non solo ai dipendenti ma anche a tutti i calabresi, le politiche di sviluppo industriale della Regione, la riqualificazione delle aree produttive, ivi incluse quelle su cui dovrebbe concretizzarsi la ZES, il potenziamento e la realizzazione delle attività di depurazione tanto carenti ed insufficienti nella Regione”. Le sigle sindacali, sostenute dai lavoratori del Corap che stazionavano davanti alla Cittadella, si sono trovate, continua il documento, “davanti all’assurda quanto incredibile situazione che li ha portati a constatare, una volta sedutisi al tavolo tecnico convocato, che la Regione non ha un piano industriale da sottoporre alla valutazione delle sigle sindacali, non ha nessuna idea circa le politiche di sviluppo della Regione e non sa come organizzare ed implementare l’attività di depurazione che rischia, nelle aree in cui opera il Corap, di fermarsi tra pochi giorni per mancanza di liquidità”. Ma, secondo i sindacati, vi è di più, “malgrado – si legge – la grave e inenarrabile circostanza, i rappresentati della Regione Calabria, pur dichiarandosi ‘provatì dalla loro mancanza di soluzioni e di idee per l’Ente strumentale più importante della Calabria, in cui la Regione è socia di maggioranza, hanno richiesto alle parti sociali la preventiva disponibilità, pur in assenza di prospettive ed in mancanza di un qualsivoglia documento di natura programmatica, a ridurre gli stipendi ai dipendenti infischiandosene del fatto che i dipendenti del Corap, poco più di un centinaio, sono già in arretrato di tre mensilità. La misura del contenimento delle spese, comunque, laddove fosse attivata, non risolverebbe la situazione di degrado degli impianti e delle aree industriali, della mancanza di servizi alle aziende, e di un patrimonio immobiliare che necessità di costante manutenzione per potere produrre ricavi”.