Sulla sanità calabrese volano gli stracci

Da Tallini arriva un duro attacco a Spirlì. “La totale assenza di autorevolezza istituzionale, accompagnata da una buona dose di improvvisazione e pericoloso dilettantismo, ha consegnato la Calabria al regime dei commissari che governano, spesso male, al posto dei calabresi. Generali, prefetti, burocrati ministeriali, tutti rigorosamente in pensione, imperversano nella sanità pubblica, nelle società in house della Regione, nella gestione di porti ed aeroporti. Tutto ciò non avviene da oggi, avviene da anni, anche se questo Governo regionale ‘miracolato dal Covid’, con la sua inadeguatezza, ha aggravato la situazione”, ha detto il consigliere regionale di Forza Italia, intervenendo sul tema della sanità in Calabria in vista della riunione del Consiglio regionale, annunciando di essere impossibilitato a partecipare alla seduta. “Ci sarebbe bisogno -ha proseguito Tallini- di una sollevazione unitaria contro il regime dei commissari, ma le forze politiche, dal centrodestra al centrosinistra, sono troppo timide e ormai rassegnate a questo commissariamento della democrazia imposto dallo Stato centrale”. “Ho accettato il mio incarico di Commissario della sanità perché riguardava la Calabria. Una regione alla quale sono molto legato, specialmente la provincia di Reggio Calabria, dove ho lavorato, dove ho molti amici fidati e sinceri”. Ha spiegato così le ragioni della sua accettazione all’incarico del Governo Conte II, il Prefetto Guido Longo intervenendo alla seduta del Consiglio regionale dedicata alla sanità. “Ho trovato una sanità in condizioni precarie, sia sotto l’aspetto gestionale che funzionale – ha aggiunto – nella quale il livello delle prestazioni è molto al disotto dei Lea, con due Aziende sanitarie sciolte per mafia, una delle quali ha già chiuso questa fase, lo scorso 11 marzo, l’altra lo sarà fino ad ottobre”. Sull’Asp di Reggio Calabria, ha ammesso che la Commissione straordinaria “non ha sortito l’effetto sperato sul piano della gestione aziendale e non ho potuto constatare passi avanti”.