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Svimez: il Sud è sempre più povero. Il 62% guadagna il 40% del reddito medio

Svimez: il Sud è sempre più povero. Il 62% guadagna il 40% del reddito medio

ROMA. Proseguono le diseguaglianze di reddito tra Nord e Sud dell’Italia e il Mezzogiorno “è sempre più povero”. A dirlo il Rapporto 2015 Svimez. “Nel Centro- Nord oltre il 50% delle persone guadagna dall’80 al 100% del reddito medio regionale; al Sud questo vale solo per una persona su cinque. Al contrario, il 61,7% delle persone guadagna al massimo il 40% del reddito medio, con punte del 66% in Campania, del 70% in Molise, e addirittura del 72% in Sicilia”. Il Sud dunque è sempre più povero: “Per effetto della crisi del 2008 la povertà assoluta in Italia negli ultimi anni è più che raddoppiata, sia nel Mezzogiorno che nel Centro-Nord; se dal 2005 al 2008 i poveri assoluti in Italia non raggiungevano i due milioni di persone, nel biennio 2013-2014 si sono superati i 4 milioni. In particolare – si legge nel rapporto – la povertà assoluta sul totale della popolazione è passata dal 2008 al 2013 dal 2,7% al 5,6% nel Centro-Nord, e dal 5,2% al 10,6% al Sud. Nel 2014 la povertà assoluta ha smesso di crescere nel Centro-Nord ed è leggermente diminuita nel Mezzogiorno. Il rallentamento è dovuto verosimilmente all’erogazione del bonus di 80 euro mensili ai lavoratori dipendenti nella seconda metà dell’anno, per la parte destinata alle famiglie povere”. Continua dunque ad arrancare la crescita nel Mezzogiorno, anche se quest’anno dopo sette anni presenta il segno “più”. Secondo le stime dello Svimez, se nel 2015, il Pil italiano “dovrebbe crescere dello 0,8%” al Sud la crescita è appena di “un timidissimo +0,1%. Se confermata, – si legge nel Rapporto 2015 – si tratta comunque della prima variazione positiva di prodotto del Sud da sette anni a questa parte”. Nel 2016 il Pil italiano dovrebbe crescere del +1,3% mentre al Sud si fermerà a +0,7%. Al Centro Nord nel 2015 l’economia crescerà dell’1% e nel 2016 dell’1,5%. A concorrere positivamente per la crescita del 2016 l’andamento dei consumi finali, stimato in +1,3% al Centro-Nord e +0,8% al Sud. Su anche gli investimenti fissi lordi, +2% il dato nazionale, quale risultato del +2,5% del Centro-Nord e dello 0,5% del Sud. Se confermato, anche in questo caso si interromperebbe la spirale negativa dell’andamento degli investimenti fissi lordi al Sud iniziata nel 2007. Sul fronte occupazionale, si prevede un aumento nazionale del +0,8%: +0,9% al Centro-Nord e +0,6% al Sud. Nel 2015 invece divergente la dinamica degli investimenti fissi lordi, +1,5% al Centro-Nord, mentre continuano a calare al Sud (-1%), anche per effetto della contrazione degli investimenti pubblici (-3%). In risalita l’occupazione, trainata in particolare dagli sgravi contributivi previsti: +0,9% al centro-Nord, +0,6% al Sud.

 

 

 

 

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