Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in modo efficiente ed eseguire determinate funzioni. Di seguito troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie in ciascuna categoria di consenso.

I cookie classificati come "necessari" vengono memorizzati nel tuo browser in quanto sono essenziali per abilitare le funzionalità di base del sito.... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Studio Fnopi: stressati 6 infermieri su 10 e quasi la metà è pronta a lasciare

Studio Fnopi: stressati 6 infermieri su 10 e quasi la metà è pronta a lasciare

E’ molto stressato a causa del proprio lavoro il 59% degli infermieri, quasi la metà si sente privo di energia, e il 40,2% denuncia burnout clinico, un esaurimento emotivo molto elevato. L’insoddisfazione professionale interessa il 38,3% degli oltre 165mila infermieri che prestano servizio in ospedale, e il 45,2% è pronto a lasciare il lavoro nel giro di un anno (era il 35% nel 2019). I motivi dell’insoddisfazione riguardano lo stipendio non adeguato (77,9%) e la mancanza di prospettive di percorso professionale (65,2%). Sono alcuni dei dati emersi dallo studio ‘Bene’ (BEnessere degli Infermieri e staffiNg sicuro negli ospEdali) realizzato dall’Università di Genova con il sostegno dalla Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), pubblicato sull’ultimo numero de ‘L’infermiere’, la rivista istituzionale. Dai dati emerge ancora che, sul versante dell’assistenza, solamente il 3,2% percepisce come ‘eccellente’ la sicurezza del paziente nel proprio ospedale e il motivo prevalente delle cure mancate è la carenza di personale per la metà degli intervistati. Indipendentemente dal turno di lavoro, ogni infermiere assiste mediamente 8,1 pazienti. “La crisi finanziaria del 2008 – che ha comportato una riduzione della spesa sanitaria con lo sviluppo di un ambiente di lavoro non favorevole e, come diretta conseguenza, risultati negativi per i pazienti -e la pandemia Covid-19- scrivono gli autori – hanno influenzato negativamente la qualità degli ambienti di cura, impattando non solo sul benessere degli infermieri, ma anche sui risultati clinici nei pazienti e sulla loro soddisfazione”. Lo studio osservazionale trasversale multicentrico appena pubblicato ha coinvolto 3.209 infermieri – età media 42,1 anni, 73% di genere femminile – afferenti ai reparti di degenza di 38 presidi ospedalieri,.Alle organizzazioni sanitarie è richiesto -segnala lo studio- un coinvolgimento attivo finalizzato ad implementare interventi strategici mirati al raggiungimento non solo del benessere degli operatori, ma anche della soddisfazione del paziente. Perseguire il benessere professionale -concludono gli autori- è oggi un passaggio obbligato per contrastare ‘l’intention to leave’ (intenzione di lasciare il lavoro) che sta colpendo le professioni sanitarie e favorire recruitment e retention (reclutare e trattenere i professionisti).

 

 

 

 

 

desk desk