Stress rilevante per le imprese calabresi

Stress rilevante per le imprese calabresi

“Nel 2020, gli effetti connessi all’epidemia da Covid-19 hanno sottoposto le imprese calabresi a uno stress economico e finanziario rilevante: il fatturato è previsto in riduzione nel primo semestre per la quasi totalità delle imprese”. A evidenziarlo è il rapporto sull’economia della Calabria elaborato
dalla filiale regionale della Banca d’Italia, presentato oggi in una videoconferenza da Catanzaro. Il rapporto illustra la situazione dei vari settori, a partire dall’agricoltura: “Le limitazioni alla mobilità imposte dai provvedimenti emanati a partire dal 9 marzo per contenere gli effetti dell’emergenza
Covid-19 – si legge nell’analisi di Bankitalia – hanno creato una carenza di manodopera che potrebbe influenzare molte produzioni agricole nel 2020”. Quanto all’industria in senso stretto, secondo la filiale regionale della Banca d’Italia “nel 2019 l’attività, secondo le stime Prometeia, è lievemente calata in linea con il resto del Paese. Su tale contesto già debole, si sono manifestati nei primi mesi del 2020 gli effetti dell’emergenza Covid-19 e dei conseguenti provvedimenti governativi per limitarne
la diffusione. Risentendo dell’effetto recessivo, le aspettative delle imprese prefigurano un brusco peggioramento della congiuntura nel 2020. La quasi totalità delle imprese intervistate ha dichiarato di aver registrato contraccolpi per effetto della situazione emergenziale, segnalando un impatto
fortemente negativo in termini di fatturato nel primo semestre, stimabile mediamente in un calo del 30% rispetto al periodo corrispondente del 2019”. Con riferimento al settore delle costruzioni, per Bankitalia “le previsioni per il 2020, formulate dagli operatori tra marzo e maggio in un clima di notevole incertezza, prefigurano un forte calo del valore della produzione. Le conseguenti ricadute economiche potrebbero essere mitigate dalle misure varate dal Governo con il Dl 34/2020 (decreto ‘rilancio’), in particolare le misure per incentivare l’edilizia privata. Rimangono più incerte, invece, le prospettive per il comparto delle opere pubbliche, che potrebbe anche risentire degli effetti negativi dell’emergenza Covid-19 sugli enti locali”. Nel settore dei servizi e del terziario, si legge ancora nel
rapporto di Bankitalia, “il blocco delle attività dal 26 marzo ha riguardato l’equivalente del 17% del valore aggiunto regionale, in linea con il resto del Paese, le misure restrittive hanno inciso significativamente sull’attività di gran parte del commercio al dettaglio, alberghi, bar e ristoranti,
servizi ricreativi, culturali e personali e trasporti. Le imprese intervistate hanno segnalato un netto calo del fatturato nel primo semestre dell’anno, stimabile intorno al 40% in media. Secondo le previsioni formulate, la diminuzione del fatturato registrata durante il picco dell’emergenza si rifletterebbe significativamente sui ricavi previsti per l’intero 2020”.

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