Naufragio di Steccato di Cutro, una ferita nel cuore della Calabria

Naufragio di Steccato di Cutro, una ferita nel cuore della Calabria

Non dimenticare la tragedia di Steccato di Cutro che un anno fa costò la vita a 94 persone, di cui 35 minorenni. Ieri, a sorpresa, il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è arrivato a Crotone, ha raggiunto il cimitero e ha deposto fiori sulla tomba di Alì, il neonato morto nel naufragio e sepolto nella città di Pitagoraa. Piantedosi ha voluto anche recarsi sulla spiaggia di Steccato, sulla quale la tragedia si è consumata. Ad un anno di distanza dalla tragedia, sono intanto al rush finale le indagini della Procura di Crotone sui soccorsi ai migranti naufragati all’alba del 26 quando il caicco Summer Love si schiantò su una secca ad un centinaio di metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro. La tragedia scatenò sin da subito polemiche da più parti per le presunte lacune nella catena dei soccorsi, presunte lacune sulle quali ha acceso un faro la Procura di Crotone. I pm sono adesso in attesa di un’integrazione alla perizia del loro consulente, l’ammiraglio Salvatore Carannante, e già nelle prossime settimane potrebbero far partire l’avviso di conclusione indagini. Nel registro degli indagati sono finiti sei nomi, tre coperti da omissis che si ipotizza possano appartenere al Corpo della Capitaneria di porto, ed altri tre di ufficiali e sottufficiali delle basi aeronavali della Guardia di finanza di Crotone, Vibo Valentia e Taranto. Intanto una ragazza afghana che vive in Finlandia e che nel naufragio ha perso il fratello, Zahara Barati, ha scritto una lettera alla premier Giorgia Meloni in cui afferma che “era stato preso un impegno dal primo ministro, ci aveva promesso di trasferire tutti i familiari delle vittime in Italia o in Europa. Ma nonostante abbiano fatto un elenco di nomi e sia trascorso un anno, siamo stati abbandonati. Nessuno ci ha contattato”. Oggi a Crotone sarà aperta una mostra fotografica intitolata “I sogni attraversano il mare”; sono 94 foto, scattate dal collega Giuseppe Pipita che fu il primo ad arrivare sulla spiaggia di Steccato, che cristallizzano l’immane tragedia e aiutano a non dimenticare mai ciò che è successo.

 

 

 

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