Statti: “Il sistema Arcea in agricoltura non funziona”
CATANZARO. “Come era facile prevedere, la giornata dedicata alla trasparenza organizzata da Arcea, l’organismo regionale per le erogazioni in agricoltura, si è risolta nella solita formale riunione; a tal punto formale che il Presidente della Giunta Regionale, Mario Oliverio, dopo le brevi considerazioni di circostanza, ha lasciato l’incontro senza ascoltare le osservazioni espresse da chi, come il sottoscritto, ritiene che discutere di trasparenza sia importante e brama, allo stesso tempo, un confronto costante per i molti e gravi problemi irrisolti del settore agricolo”. È quanto scrive Alberto Statti, presidente della Confagricoltura calabrese e coordinatore di Agrinsieme Calabria, secondo il quale “le attività di Arcea, lungi dall’essere spedite e normali, versano costantemente in una condizione di emergenza dovute al malfunzionamento del sistema e forse anche ad una non adeguata disponibilità di risorse economiche; a tal proposito, forse, il Presidente Oliverio – sottolinea – poteva destinare ad Arcea il mezzo milione di euro investito invece per finanziare i “mercatini rionali” inseguendo logiche così spicciole e scontate che mai potranno produrre risultati concreti. Il ruolo di Arcea – spiega – è decisivo per la gestione e l’efficacia del Psr e non è più possibile assistere a continui e ripetuti ritardi sul fronte dei controlli, le verifiche vanno fatte e bisogna essere rigorosi ma certo non si possono tollerare tempi biblici o blocchi derivanti da meri errori formali che possono essere sanati. Ed anche sui centri di assistenza agricola, i CAA, va bene il potenziamento, una rigorosa selezione, regole ancor più certe per favorire la trasparenza e garantire la legalità ma il sistema deve dare risposte certe e veloci alle imprese. E per rimanere in tema – sostiene – vale la pena sottolineare come sia impossibile che a distanza di molti mesi non siano state ancora risolte le difficoltà di ordine tecnico ed informatico, ancora oggi infatti il sistema non funziona correttamente e le conseguenze le subiscono gli agricoltori che non ricevono le erogazioni previste nell’ambito del Psr e del saldo relativo alla Domanda Unica che è ancora privo della parte premio accoppiato”. Statti domanda: “Perché, in attesa di risolvere specifici problemi, non si sono liquidate le spettanze dovute alle aziende storiche ed in regola? Senza trascurare che sarebbe il caso, relativamente alla campagna 2017, di consentire l’accesso al sistema informatico e permettere dunque alle aziende di ottenere le anticipazioni bancarie previste da specifiche convenzioni. Si perché sembra che l’intero sistema regionale sia orientato non a sostenere le aziende ma a complicarne la vita, penso ancora alle spettanze dovute sulla base delle leggi 10 e 14 ed alla nuova procedura per l’assegnazione del gasolio agricolo, circostanza quest’ultima per la quale – considerata anche l’emergenza ed i danni causati dal maltempo – si potrebbe intanto procedere con un’assegnazione provvisoria. Infine – scrive – oltre al danno la beffa, si è veloci nel qualificare come non in regola molte aziende perché magari in ritardo con il pagamento delle tasse e tuttavia si è lentissimi nel riconoscere alle stesse imprese spettanze e fondi dovuti per legge”.