Startup, Oliverio: “In Calabria cresce il numero delle innovative”

Le colonne della prestigiosa rivista britannica THE, dall’acronimo Times Higher Education, punto di riferimento del mondo accademico più autorevole, rendono omaggio alla Calabria. Il periodico inglese, infatti, ha pubblicato la graduatoria degli atenei con i tassi più alti in tema di trasferimento tecnologico, evidenziando come esista un forte indice di capacità dell’ateneo cosentino di trasferire tecnologia alla società civile. Insieme all’Università di Bonn e all’University of Science and Technology of China, la classifica pubblicata dalla rivista sottolinea come l’Università della Calabria sia “riuscita a gettare il proprio seme e a farlo fruttare”. Un esempio di questi frutti è il crescente numero di microimprese innovative germogliate all’interno dei cubi dell’Unical, senza dimenticare gli spin-off nati dai risultati della ricerca scientifica di tanti ricercatori che hanno scommesso sui loro progetti, decidendo di mantenere le proprie radici in Calabria. Tra i casi di maggior successo possiamo ricordare: Gipstech, l’applicazione di localizzazione in-door per musei e luoghi al chiuso, adottata recentemente nel museo di Storia dell’Informatica di Google a Mountain View; Altilia Srl, l’impresa spin-off, che ha inventato il Mantra deep insight platform, programma per l’interpretazione di grosse moli di dati; e ancora, RY Goldzip, la startup che ha creato una crema utilizzando gli estratti della cipolla di Tropea, con effetti sulle ulcere diabetiche, vincitrice del Premio nazionale dell’Innovazione 2017 nella categoria Life Science. Infine, Innovacarbon, altra startup nata nell’ateneo calabrese, che si è aggiudicato il PNI 2018 con un sistema di filtraggio delle acque inquinate da idrocarburi. Risultati importanti che attestano quanto sia strategico, nonché necessario, il dialogo tra mondo accademico e istituzioni e, nel contempo, la collaborazione della Regione Calabria con i centri di Ricerca.
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