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Sport/ Reggio, ex tossicodipendenti saranno arbitri Csi

Sport/ Reggio, ex tossicodipendenti saranno arbitri Csi

REGGIO CALABRIA. Parte da Reggio Calabria, “La Direzione Giusta”, percorso socio-educativo rivolto ai ragazzi che stanno per finire o hanno finito un percorso terapeutico riabilitativo. Si tratta di di ex tossicodipendenti o alcolisti, per tanti “vite bruciate”, per il CSI “attori protagonisti” nella rivoluzione culturale dello Sport. “Saranno gli interpreti – spiega una nota – di una “nuova stagione” questa volta da direttori di gara. Non in senso figurato: è partito, infatti, il corso arbitri (in una prima fase rivolto solo al calcio) in cui i ragazzi potranno sperimentare i valori del team, della condivisione, della gestione emotiva, delle regole, del rispetto di se e degli altri”. Il progetto ha coinvolto diverse Comunità Terapeutiche della Provincia di Reggio Calabria e vede in prima linea anche il Dipartimento delle Dipendenze dell’ASP di Reggio Calabria, l’Arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova ed il Comune di Reggio Calabria – Assessorato alle Politiche Sociali. “In un territorio in cui lo sport è spesso vittima sacrificale di logiche diseducative e mafiose, – si legge ancora nel comunicato – in cui le gare dilettantistiche non si disputano per pressioni inverosimili a bordo campo, il CSI reggino sta provando a trasformare in realtà associativa, le parole di Papa Francesco: creare un welfare capace di mettere al centro le persone; come ha confermato sia all’incontro con le società sportive, del 7 giugno 2014, che a quello con le cooperative sociali, di pochi giorni fa”. “In quest’ottica – spiega Paolo Cicciù, presidente provinciale e consigliere nazionale del Centro Sportivo Italiano – il CSI sta rivoluzionando lo sport calabrese attraverso una vision educativa nuova e lungimirante. Creare percorsi di Welfare a questo punto diventa l’elemento fondamentale per i nostri dirigenti sportivi. Creare un welfare sportivo che rimetta al centro la persona, l’atleta, il giovane. Lo sport deve tornare ad essere strumento educativo e formativo. Pensare ad itinerari d’integrazione e formazione per immigrati, disabili, disagiati, minori in difficoltà è la priorità assoluta del CSI, associazione che da settanta anni è in prima linea nell’educazione dei giovani”.

 

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