Sanità, a rischio quattrocento posti di lavoro: protestano i dipendenti della “specialistica”

Sanità, a rischio quattrocento posti di lavoro: protestano i dipendenti della “specialistica”

CATANZARO. Oltre 500 lavoratori del comparto specialistica ambulatoriale della sanità privata hanno manifestato a Catanzaro in segno di protesta contro alcuni recenti provvedimenti dell’Ufficio del commissario “ad acta”. Al sit-in, attuato in piazza Prefettura, hanno aderito le sigle Federlab, Anisap, Asa Calabria, Cgil, Cisl, Uil e Ordine dei biologi, contrari ad alcuni decreti del commissario per la sanità calabrese, Massimo Scura, che “hanno ridotto, da 12 a 6, il fabbisogno di prestazioni di specialistica ambulatoriale per abitanti e – è stato riferito dalle sigle presenti alla mobilitazione – hanno attuato uno spostamento di fondi verso altri settori, con conseguente rischio di perdita di centinaia di posti di lavoro in Calabria”. “Questi atti – ha detto Alessia Bauleo, rappresentante di Federlab – sono anzitutto legittimi e poi cancellano il lavoro di prevenzione che le nostre strutture garantiscono spostando risorse nell’ospedalità privata: il risultato è che tra qualche mese dovremo chiudere o costringere i calabresi a pagare le prestazioni laddove potevano invece averle senza costi”. A sua volta Edoardo Macino, presidente di Anisap Calabria, ha evidenziato come “con le sue scelte il commissario Scura comprime fortemente il diritto alla salute dei cittadini, perchè con i suoi provvedimenti vengono ridotte prestazioni delle quali i calabresi hanno bisogno quotidianamente, come mammografie, ecocolordoppler, le visite cardiologiche, la banale glicemia. Inoltre – ha aggiunto Macino – il commissario non si rende conto che in questo settore lavorano oltre tremila persone per 380 strutture private accreditate, oggi a rischio: per questo oggi stiamo manifestando con un ampio quadro di forze. Nei giorni scorsi abbiamo avuto un incontro con il presidente della Regione, Mario Oliverio, che ha condiviso le nostre preoccupazioni: al commissario Scura chiediamo l’immediato ritiro dei decreti che ci stanno danneggiando e di sedersi a un tavolo attorno a noi”. Una delegazione delle sigle aderenti alla protesta è stata ricevuta in prefettura insieme al delegato del presidente della Regione in materia sanitaria, Franco Pacenza.

Pacenza: “La Calabria rischia di pagare un prezzo salato”

CATANZARO. “La Regione è fortemente preoccupata per una vertenza che rischia di far pagare un prezzo molto salato alla Calabria”. Lo ha detto il delegato del presidente della Regione per le politiche sanitarie, Franco Pacenza, parlando con i giornalisti a Catanzaro a margine del sit-in di protesta organizzato dal comparto della specialistica ambulatoriale privata contro il commissario Massimo Scura. “Nei giorni scorsi – ha ricordato Pacenza – il presidente della Regione Oliverio ha incontrato i rappresentanti delle strutture della specialistica ambulatoriale recependo gli allarmi del settore. Si deve in primo luogo sottolineare il fatto che due decreti, i numeri 70 e 72, adottati dal commissario per la specialistica ambulatoriale non sono stati istruiti nè sottoscritti dal Dipartimento regionale Tutela della Salute, quindi c’è una responsabilità che ricade solo ed esclusivamente sul commissario. La Regione è qui – ha spiegato ancora il delegato del governatore per le politiche sanitarie – per testimoniare una fortissima preoccupazione, perchè nel comparto della specialistica ambulatoriale c’è un contenzioso molto corposo e una vertenza che rischia di far pagare un prezzo molto salato alla Calabria”. Secondo Pacenza “il dato di fondo è che riscontriamo una grave mancanza di offerta di servizi perchè si sta procedendo solo con tagli lineari, senza verifiche di merito, senza pianificazione e senza concertazione, insomma l’Ufficio del commissario ha creato poi un’autentica Babele. Noi stiamo lavorando per evitare questo e altri disastri a scapito della sanità calabrese e penso che – ha concluso il delegato del presidente della Regione per le politiche sanitarie – nei prossimi giorni si dovrà tornare politicamente sulla vicenda”.

 

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