Sono molti i punti poco chiari nel nuovo Dpcm Conte

L’Italia riparte con il decreto firmato dal premier Conte ma con prudenza e gradualità per evitare
una ripresa dei contagi. Ieri hanno riaperto i cantieri pubblici e le aziende votate all’export, ma la
vera fase 2 scatterà il 4 maggio, con una maggiore libertà di movimento nel rispetto dei protocolli di
sicurezza. Solo allora riaprirà la maggior parte delle attività produttive, ma i negozi dovranno attendere il 18 maggio, parrucchieri ed estetisti l’inizio di giugno. “Nella fase successiva di lavoro il Comitato svilupperà un sistema integrato di raccomandazioni alla Presidenza del Consiglio”. E’
quanto si legge nel comunicato della Task force guidata da Vittorio Colao, spiegando che il comitato
ripartirà “questa settimana” con approfondimenti “con il mondo produttivo, economico e sociale
per tracciare la mappa di esigenze e opportunità del piano di Fase 2″ anche per sostenibilità e modernizzazione del Paese”.Ma non mancano le polemiche. Il nodo delle scuole ma anche quello delle seconde case o ancora la questione delle messe, sono diversi i punti sui quali arrivano critiche alle misure messe in campo dal governo per la fase due. Oltre che quello dell’apertura alle visite ai soli
‘congiunti’, che provoca le critiche di Arcigay e non solo.Anche se, da una prima interpretazione del
Dpcm in vigore dal prossimo 4 maggio, a quanto si apprende, con “congiunti” si intendono “parenti
e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili”.
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