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Situazione epidemiologica nella casa circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro, la Uilpa: “Serve un monitoraggio delle strutture sanitarie regionali”

Situazione epidemiologica nella casa circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro, la Uilpa: “Serve un monitoraggio delle strutture sanitarie regionali”

 

 

La UILPA condivide ed apprezza l’attenzione che viene posta in questo momento di pericolosa epidemia, in favore dei detenuti e della Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro.

La situazione attuale, ancorché sotto un pregevole controllo della Direzione e del Corpo di Polizia Penitenziaria, malgrado gli scarsi mezzi messi a disposizione dall’ASP e dallo Stato, necessita di un particolare monitoraggio da parte delle Strutture Sanitarie Regionale e Nazionale e di interventi più tempestivi e determinanti in favore di quanti operano e vivono all’interno della Casa Circondariale.

Focolai di questo genere si erano già verificate presso Strutture analoghe, sotto l’ineffabile distrazione del vecchio Governo ed erano state affrontate ed avviate a soluzione solo ed esclusivamente per il coraggioso impegno del Personale Penitenziario di ogni ordine e grado.

Oggi sembrerebbe che l’attuale Potere Esecutivo possa comprendere e reprimere per tempo i gravi rischi che questa camaleontica pandemia potrebbe creare in ambienti assai  delicati e privi di umana considerazione da parte di una distratta politica nazionale.

In tale quadro, dalle battaglie di Marco Pannella, specialmente negli anni 80 e 90, nessun Potere Esecutivo ha tratto qualche insegnamento per varare un minimo di riforma carceraria.

Ne consegue che, mentre l’Europa minaccia opportune sanzioni per questa chiusura verso un necessario atto di civiltà, le Case Circondariali – anziché essere potenziate con ulteriori insediamenti ed incrementi degli attuali Organici – soffrono, con speranze sempre più ridotte al lumicino, nelle gestione di Strutture sempre più gravate da reclusi per eccesso di misure cautelari – oltre che per condanne -, puntando – come sta avvenendo a Catanzaro –  sull’impegno e la dedizione della Direzione e del Personale Penitenziario.

Questo di contingenza impone , nell’immediato, l’adozione di un adeguato piano di vaccinazione oltre al potenziamento degli Organici Amministrativi e di Polizia nonché del personale Medico.

La UILPA si aspetta, da parte del Dipartimento,  uno scatto di orgoglio capace di rilanciare la sicurezza e la capacita rieducativa delle nostre carceri – di Catanzaro, nella fattispecie – e di rilanciare il ruolo e la serenità di tutti gli Addetti ai Servizi Istituzionali; e ciò rammentando che, sia pure, per un apprezzabile ed alto senso del dovere  il Dipartimento non può pretendere che il numero di martiri registrato nel Personale Penitenziario continui a crescere per una caduta di interesse da parte dello Stato.

In buona conclusione, appare ineludibile ribadire che  da parte dell’ASP, si rende l’immediata adozione di un adeguato e vasto piano di vaccinazione, mentre contestualmente si richiede al Dipartimento il potenziamento degli Organici e la riapertura della Casa Circondariale di Lamezia Terme; chiusura che, vale rammentarlo,  venne decisa qualche anno addietro all’indomani di una pregevole e costosissima ristrutturazione, sul cui spreco la Corte dei Conti non è ancora intervenuta.

Con la piena solidarietà al Direttore e al Personale Penitenziario – che nelle ristrettezze sopra richiamate e con lo straordinario impegno stanno tenendo sotto controllo l’insorgenza di un focolaio epidemico – la Scrivente auspica una seria presa di coscienza da parte di tutti gli Organi competenti.

 

 

 

 

 

 

 

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