Si stacca un pezzo di ghiacciaio dalla Marmolada, vittime e feriti

Si stacca un pezzo di ghiacciaio dalla Marmolada, vittime e feriti

“Questo è un dramma -ha dichiarato, commosso- che certamente ha delle imprevedibilità, ma certamente dipende dal deterioramento dell’ambiente e dalla situazione climatica. Il Governo deve riflettere su quanto accaduto e prendere provvedimenti perché quanto accaduto abbia una bassissima probabilità di succedere e anzi venga evitato”, ha affermato Draghi. “Bisogna prendere dei provvedimenti affinchè quanto accaduto sulla Marmolada non accada più in Italia”, ha ribadito il premier. Il bilancio parziale del disastro della Marmolada è di sette vittime, di cui tre identificati, e 8 feriti di cui due in condizioni delicate. Sono Filippo Bari, guida alpina, Tommaso Carollo e Paolo Dani, le tre vittime identificate e formalmente riconosciute dai parenti. I nomi delle altre 4 vittime al momento non sono stati resi noti. Sono 13 le persone “reclamate”, cioè i dispersi per i quali i familiari si sono fatti vivi con le autorità perché non rientrati a casa. Di queste tre sono cittadini stranieri della Repubblica ceca. A causa del maltempo che sta interessando la zona le ricerche dei soccorritori sono però difficoltose. A complicare il lavoro dei soccorritori anche l’instabilità del ghiacciaio, dove potrebbero verificarsi nuovi crolli, Tra le vittime riconosciute ci sarebbe anche Davide Miotti di 51 anni, residente a Cittadella (Padova). In cordata con lui c’era anche la moglie, Erica Campagnolo, che al momento risulta tra i dispersi sul ghiacciaio. La massa di materiale staccatosi dal ghiacciaio della Marmolada è scesa da una velocità di 300 chilometri l’ora. E’ quanto hanno accertato i tecnici del Soccorso Alpino che hanno mappato tutta l’area della montagna in cui si è verificato il crollo del seracco. Una parte consistente del ghiacciaio è ancora attaccata alla montagna: si tratta di un fronte di ghiaccio di 200 metri con un’altezza di 60 metri ed una profondità di 80 metri. Se si volesse fare un termine di paragone, dicono gli esperti, si tratta dell’equivalente di due campi di calcio colmi di ghiaccio.

 

 

 

 

 

 

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