Si “dimette” anche Gaudio, sanità calabrese dalla “farsa” alla “buffonata”

Su questo giornale avevamo già il 10 novembre scorso definito “una farsa” la questione della sanità in Calabria. Quanto accaduto oggi sta facendo scivolare tutta la vicenda verso un’autentica “buffonata istituzionale”. Il Rettore uscente della Sapienza, Gaudio, appena lunedì sera nominato nuovo Commissario alla sanità, ha annunciato le dimissioni. “Mia moglie non intende trasferirsi da Roma a Catanzaro” -ha fatto sapere- e io non intendo aprire una crisi familiare”. La domanda che sorge spontanea è: qualcuno del Governo, prima di nominarlo, aveva chiesto la disponibilità a Gaudio e il beneplacito alla sua signora? O la nomina è stata fatta senza neanche fare questo sondaggio? Alla scelta comunicata da Gaudio si aggiunge la nuova precisazione di Gino Strada che in questa vicenda è stato tirato in ballo. Strada, su cui vari spifferi governativi avevano dato forza all’ipotesi che fosse indisponibile a ricoprire l’incarico, ha fatto sapere “di non avere ricevuto alcuna proposta formale”. Le dimissioni supersoniche di Gaudio e la precisazione di Strada hanno confermato lo stato confusionale in cui la vicenda della sanità calabrese è precipitata a livello governativo dopo che nei giorni scorsi l’ex Commissario Cotticelli e il neocommissario mai insediato Zuccatelli avevano già fornito ai media e all’opinione pubblica molte occasioni per parlare di caos. Oggi peraltro Cotticelli, in audizione alla Camera, ha trovato il modo per virare rispetto alle “minacce” fatte balenare nei giorni scorsi. “Nessuna minaccia -ha detto il generale- ma l’aria che c’era nella struttura era abbastanza condizionante”. In pratica a Cotticelli non piaceva l’aria. Perché sia rimasto in sella fino alle dimissioni rese obbligate dalle sue incaute e incredibili dichiarazioni resta un mistero che forse avrebbe fatto bene a chiarire!