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Scalzo (Pd): “Risorse mercato europeo per rilancio territori”

Scalzo (Pd): “Risorse mercato europeo per rilancio territori”

REGGIO CALABRIA. Utilizzare le risorse provenienti dal mercato europeo della CO2 (Ets) per il rilancio dei territori. E’ questa l’indicazione contenuta nell’emendamento presentato al Comitato europeo delle Regioni dal consigliere regionale Antonio Scalzo (Pd), delegato della Calabria, e dal rappresentante del Veneto nello stesso organismo, Marco Dus. La proposta rientra nell’ambito della riforma del mercato Ue delle emissioni, attualmente in discussione a Bruxelles. L’emendamento, adottato a larga maggioranza la scorsa settimana nel corso della sessione plenaria del Comitato delle Regioni, propone che gli Stati membri assegnino almeno il 20% degli introiti derivanti dal collocamento a titolo oneroso tramite asta delle quote Ets agli enti locali e regionali per iniziative di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici. L’emendamento costituisce uno dei punti principali del parere. E si tratta di risorse consistenti, visto che l’anno scorso solo l’Italia ha incassato dall’Ets oltre mezzo miliardo di euro. “L’impatto dei cambiamenti climatici sui nostri territori – afferma Scalzo – genera ad oggi costi economici sempre più ingenti per enti locali e regionali. Si pensi, solo per fare un esempio, all’aumento di alluvioni e fenomeni di erosione in Calabria, e ai danni materiali che ne derivano. Le strategie nazionali ed europee di lotta al riscaldamento globale – evidenzia il consigliere regionale – non possono prescindere da un rafforzamento del sostegno agli enti territoriali. E’ in questo solco che si colloca la mia proposta, prevedendo che i proventi delle aste di quote di emissioni siano destinati direttamente ai territori per fare fronte agli effetti del cambiamento climatico”. Le modifiche della direttiva sull’Ets messe sul tavolo dal Comitato delle Regioni Ue però non guardano solo all’aspetto finanziario, ma anche al maggiore coinvolgimento in uno sviluppo sostenibile di settori che attualmente inquinano e non pagano. Al riguardo l’input lanciato dallo stesso Comitato delle Regioni punta a stimolare il mercato verso soluzioni innovative ed efficienti, rivedendo i sistemi di incentivi statali o valutando di estendere il numero di settori coperti dall’Ets, ad esempio includendo le emissioni dovute al settore dei trasporti (navali e terrestri) e al settore delle costruzioni.

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