Scalzo: “Nello Statuto ci sia il ripudio della ‘ndrangheta e di tutte le mafie”

REGGIO CALABRIA. Introdurre tra i principi fondamentali dello Statuto della Regione Calabria il ripudio della ‘ndrangheta e di tutte le mafie. Lo ha proposto il presidente del Consiglio regionale, Tonino Scalzo, nel corso dell’odierna seduta della Conferenza dei capigruppo che si è riunita a palazzo Campanella per programmare i lavori dell’Assemblea per le prossime settimane. “È un atto di alto valore, non solo simbolico – ha affermato il Presidente – con cui intendiamo lanciare un segnale forte e risoluto su un tema che non può mai, in nessun caso, essere oggetto di sottovalutazione. La ‘ndrangheta è il più grave dei mali della Calabria e noi abbiamo il dovere di codificare il rifiuto dei disvalori mafiosi fin dalla legge fondamentale del nostro ordinamento regionale”. La proposta del presidente Scalzo è stata avanzata nell’ambito del dibattito sulla possibile riorganizzazione delle commissioni permanenti, di cui si è occupata la Capigruppo, che ha lavorato assistita dal neosegretario generale facente funzione Maurizio Priolo. In particolare, si è valutata la possibilità di razionalizzare delle materie di competenza degli organismi consiliari. Tra le ipotesi di cui hanno discusso i capigruppo vi è quella di istituire una quinta commissione permanente, nel rigoroso rispetto dei vincoli finanziari e nell’ambito del piano di riqualificazione della spesa di funzionamento del Consiglio regionale, attualmente all’esame dell’Ufficio di presidenza: piano che porterà a una riduzione complessiva dei costi. Gli uffici del Consiglio stanno inoltre procedendo allo studio delle funzioni da attribuire all’organismo: le riforme istituzionali, le attività produttive o la programmazione comunitaria. In questo quadro, anche la commissione speciale contro la ‘ndrangheta in Calabria potrebbe cambiare denominazione, assumendo quella di “Commissione per la cultura e la legalità”.