Sanità, sit-in dell’Usb a Palazzo Campanella: “Malaffare nel settore”

Il sindacato autonomo Usb, ha indetto per lunedì 30 settembre un sit-in al consiglio regionale della Calabria, in occasione della discussione sul sistema sanitario calabrese. Il sindacato sollecita “risposte occupazionali a chi attende da anni nelle graduatorie, a chi ha partecipato ai concorsi pubblici dove una parte di essi sono stati assunti ed altri rimasti in graduatoria con contratti a temine per sopperire alle carenze organiche degli ospedali cosi come ai lavoratori delle cooperative che sono stati prima licenziati ed ora de-mansionati dopo che la stessa azienda sanitaria calabrese li aveva costretti a riqualificarsi a spese loro come operatori sanitari! La USB – si evidenzia in un documento – da anni denuncia questo malaffare nelle cure sanitarie alla popolazione: Abbiamo chiuso ospedali, ridotto i posti letti 3 posti ogni 100 abitanti, le visite mediche a babbo/morto, ci hanno aumentato come cittadini calabresi l’IRPEF e IRAP perché la sanità non ha raggiunto gli “obiettivi” di rientro della spesa sanitaria, i ticket li paghiamo. La gente scappa dalla Calabria, il pendolarismo sanitario costa circa 350 milioni arricchendo le regioni del nord. Solo la Lombardia incassa 810 milioni per curare i cittadini di altre regioni, grazie anche allo sforamento dei vincoli di spesa che altre regioni hanno effettuato – come rivela la Corte dei Conti – assumendo personale di oltre il 23% del vincolo che era stato imposto a tutti. Tutti i soldi che i cittadini hanno risparmiato, pagando di tasca propria – chiede l’Ub – la sanità, dove sono?”.
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