Sanità, Guccione: “Ripristinare l’unità di ortopedia a Castrovillari”
REGGIO CALABRIA. Il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione, ha presentato una interrogazione al Presidente facente funzione della Regione, Antonella Stasi, per chiedere che torni in attività l’Unità operativa complessa di Ortopedia dell’ospedale di Castrovillari. “Il presidio ospedaliero di Castrovillari – afferma Guccione – è classificato come ospedale Spoke ed è per ciò dotato del Dipartimento di emergenza – urgenza di primo livello; il reparto di Ortopedia e traumatologia dell’ospedale Spoke di Castrovillari dotato di 20 posti letto è chiuso per carenza di personale sanitario e che a breve saranno sospese anche le prestazioni ambulatoriali; in questo momento, con la Unità operativa complessa di Ortopedia chiusa, gli utenti del territorio della Sibaritide e, più in generale, dell’area a nord della provincia di Cosenza che ha una popolazione di oltre 250mila abitanti, non hanno possibilità di effettuare neanche interventi di traumatologia; a soffrire di questa situazione è soprattutto il Pronto soccorso dell’ospedale e il servizio 118 e che spesso gli utenti che si rivolgono a tali strutture devono essere trasportati all’Azienda ospedaliera di Cosenza o dirottati sul Tirreno; l’Unità operativa di Ortopedia, ai sensi di tutti i decreti emanati anche con il beneplacito dell’Ufficio del commissario, è espressamente prevista per gli ospedali generali e non è più pensabile che un ospedale Spoke, proprio per le caratteristiche dello stesso e per il trattamento delle emergenze-urgenze, possa restare così a lungo senza questo reparto, la cui funzione nell’urgenza non è sostituibile; tutto ciò premesso e considerato”. “Chiedo di sapere se la Presidente Stasi – conclude – è a conoscenza di una situazione che mette quotidianamente a rischio la salute pubblica e l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza in un’area rilevantissima della Calabria e quali iniziative urgenti siano state predisposte per porvi rimedio e per creare le condizioni affinché l’Unità operativa complessa di Ortopedia possa tornare pienamente operativa”.