Sanità, la Cgil ad Oliverio: “Sbagliato farsi nominare Commissario”
CATANZARO. “Le pressioni che sta facendo in questi giorni il neo presidente alla Regione per farsi nominare commissario alla Sanità, dal nostro punto di vista rappresentano un errore politico, che gli consigliamo di non fare”. Lo afferma in una nota la segreteria regionale della Cgil. “Il commissariamento dei presidenti delle regioni in regimi di piano di rientro – prosegue la nota siglata anche dalla segreteria regionale della Fp Cgil – non ha dato buoni risultati, men che meno in Calabria, dove la politica del presidente Scopelliti ha aggravato notevolmente i già difficili problemi finanziari e di efficienza della sanità calabrese. Il vero elemento di discontinuità sta nel mettere fuori la politica dalla gestione della sanita, e in alcune aree e servizi, anche la criminalita. Il presidente Oliverio, pertanto, dovrebbe rivendicare con forza maggiori poteri di indirizzo, battersi per il merito e la valorizzazione professionale di tutte le competenze, coinvolgere i cittadini, cambiare radicalmente le linee del piano di rientro portato avanti dal presidente Scopelliti, destinare risorse anche comunitarie agli investimenti tecnologici per la modernizzazione e l’efficienza sanitaria, garantire i livelli essenziali, contrastare la migrazione sanitaria passiva verso le regioni del nord. Ma bisogna affidare la gestione – sottolinea il sindacato – a un commissario tecnico che sia capace di coinvolgere e creare ampio consenso sulle scelte che il presidente realizza. Sottrarre la sanità allo scontro politico, e la sostituzione di vecchie lobby con nuove lobby, è fondamentale per aprire una pagina nuova della sanita e della cura in Calabria. D’altra parte il generale Pezzi può essere un elemento di garanzia e di esperienza in questo senso. D’altronde i nomi che circolavano in ambito di centro sinistra, prima della nomina del genera Pezzi, non erano tra i più qualificati e significativi per garantire discontinuità e qualita per la sanita calabrese. Tutti dobbiamo misurarci con questa sfida, tutti dobbiamo cambiare. Noi ci stiamo provando e ci proveremo. Ora – conclude la Cgil – tocca al presidente imboccare una strada nuova e coraggiosa. Ma ai parlamentari e alle “parlamentare”, in caduta libera di credibilita dopo l’approvazione della legge di stabilita e del jobs act diamo un consiglio: state fuori dalla gestione politica della sanità”.