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Sanità calabrese, l’incredibile valzer dei Commissari

Sanità calabrese, l’incredibile valzer dei Commissari

 

L’incredibile tempesta che in 11 giorni ha travolto l’ufficio del commissario per la sanità calabrese ha avuto inizio la sera del 6 novembre scorso, quando la trasmissione “Titolo V” di RaiTre ha mandato in onda l’intervista a Saverio Cotticelli, fino ad allora commissario designato dal governo M5s-Lega, che aveva scelto un ex generale dei carabinieri per affrontare pratiche delicate e  rimaste spesso inevase per oltre un decennio.
Quell’intervista è costata il posto a Cotticelli, e il giorno dopo tutto sembrava risolto con la nomina, in tempi record, di un nuovo commissario. Ed invece, 11 giorni dopo, la tempesta non si è ancora conclusa. Anzi, si è aggravata.  Eccola riassunta nella varie tappe:

– VENERDI’ 6 NOVEMBRE – “Io, il piano devo farlo io. Nelle regioni sottoposte a piano di rientro e commissariate il potere/dovere di predisporre il piano operativo covid compete esclusivamente alla struttura commissariale”. Queste le parole di Cotticelli in Tv e che, di fatto, hanno scatenato il terremoto politico.

– SABATO 7 NOVEMBRE – «Ho firmato le dimissioni stamattina. Ho già fatto tutto, ho preceduto il premier Conte». Cotticelli lascia gli uffici di Catanzaro, dopo aver dialogato anche con il ministro della Salute, Roberto Speranza.

– SABATO 7 NOVEMBRE – Il governo corre subito ai ripari e nomina il nuovo commissario della sanità calabrese, Giuseppe Zuccatelli. A darne notizia, per primo, il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Giuseppe Provenzano: “In CdM abbiamo appena nominato il nuovo commissario alla sanità in Calabria. È il dott. Giuseppe Zuccatelli, persona di grande competenza e capacità operativa. Avrà tutto il sostegno per l’emergenza e oltre, dando pari dignità ai cittadini, recuperando ritardi e diritti perduti”.

– DOMENICA 8 NOVEMBRE – Sui social circola il video di Zuccatelli sull’uso delle mascherine ed è subito polemica. “Le mascherine non servono a un c…., bisogna baciarsi per quindici minuti con la lingua per prendere il virus”. Parole che aprono una nuova crisi e innescano nuove dimissioni. 11 NOVEMBRE – Prende corpo l’ipotesi di un nuovo cambio alla guida dell’ufficio del commissario. Il nome che circola con insistenza è quello di Gino Strada, medico e fondatore di Emergency, sostenuto da forze di governo e movimenti (tra tutti, le Sardine).

– LUNEDI’ 16 NOVEMBRE, MATTINA  – “Io non mi dimetto spontaneamente dall’incarico per il quale sono stato designato, ma se mi sarà chiesto dal ministro io sono disposto a farlo”. Giuseppe Zuccatelli apre all’ipotesi di dimissioni che arrivano a metà giornata, dopo la telefonata del ministro Speranza.

– LUNEDI’ 16 NOVEMBRE, POMERIGGIO – Il Consiglio dei Ministri supera subito le dimissioni di Zuccatelli e nomina il nuovo commissario: “Al professor Eugenio Gaudio, magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’, di origine cosentine, è stato affidato l’incarico di nuovo Commissario alla Sanità della Regione Calabria. Gino Strada ha confermato la disponibilità a far parte della squadra, anche con una delega speciale, che in Calabria sta fronteggiando le criticità dell’attuale emergenza sanitaria. Due nomi autorevoli che possono aiutare la sanità calabrese a ripartire”. Questo il testo fatto circolare da Palazzo Chigi dopo le nomine. Circola la notizia che Eugenio Gaudio, rettore uscente dell’università La Sapienza, neo commissario alla Sanità in Calabra è indagato dallo scorso anno dalla Procura di Catania. L’inchiesta è denominata “Università bandita” e riguarda presunte irregolarità su concorsi accademici che, secondo la Procura, sarebbero stati truccati. Il reato ipotizzato nei suoi confronti è turbata libertà del procedimento, e riguarda la sua partecipazione a una commissione esaminatrice. Il 23 luglio scorso la Procura ha notificato a Gaudio, e ad altri 53 indagati, l’avviso di chiusura indagini, nell’ambito di un fascicolo stralcio dell’inchiesta principale. Per i pm il rettore in “qualità di concorrente morale, interpellato su una sua disponibilità a partecipare come membro interno per un’eventuale commissione, rappresentava la possibile presenza di candidati più titolati di una docente che vi concorreva e indicava la procedura più sicura per garantirne l’ordinariato”. Beneficiaria del presunto accordo, come docente di prima fascia sarebbe stata la professoressa Velia D’Agata, associata di Anatomia, figlia dell’ex procuratore di Catania, Vincenzo, tutti e due indagati. Lo scorso mese di settembre Gaudio, su sua richiesta, è stato interrogato dal sostituto procuratore Marco Bisogni. Nei giorni successivi il suo legale, l’avvocato Carmelo Peluso, ritenendo “chiarita la sua posizione”, ha presentato istanza di archiviazione.

– LUNEDI’16 NOVEMBRE, TARDA SERA – In serata Gino Strada rettifica la posizione del Governo: “Apprendo dai media che ci sarebbe un tandem Gaudio-Strada a guidare la sanità in Calabria. Questo tandem semplicemente non esiste. Ribadisco di aver dato al Presidente del Consiglio la mia disponibilità a dare una mano in Calabria, ma dobbiamo ancora definire per che cosa e in quali termini. Sono abituato a comunicare quando faccio le cose, a volte anche dopo averle fatte, quindi mi trovo a disagio in una situazione in cui si parla di qualcosa ancora da definire. Ringrazio il Governo per la fiducia e rinnovo la disponibilità a discutere di un possibile coinvolgimento mio e di Emergency su progetti concreti per l’emergenza sanitaria che siano di aiuto ai cittadini calabresi”.

– MARTEDI’ 17 NOVEMBRE – Anche Eugenio Gaudio lascia l’incarico di commissario: “Motivi personali e familiari me lo impediscono. “Mia moglie non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Un lavoro del genere va affrontato con il massimo impegno e non ho intenzione di aprire una crisi familiare”.

 

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