Saccomanno: “Sul naufragio tante inutili polemiche”

Le quasi 70 vittime innocenti del naufragio avvenuto in Calabria invece di far riflettere seriamente sull’accaduto hanno aperto, inverosimilmente, ad una forte e tesa polemica nei confronti del ministro degli Interni e della Guardia costiera su presunti ritardi nei soccorsi. Un intollerabile contrasto politico che non ha precedenti! Forse non è a conoscenza di questi signori che l’accertamento di eventuali responsabilità, in caso di ritardo, spetta, d’ufficio, alla competente magistratura, che si sta attivando, e, quindi, appare veramente propagandistico avanzare richieste di dimissioni o altro. Così come lanciare accuse indiscriminate e senza alcun elemento di minima certezza continua a creare situazioni di tensioni ed odio”. Lo afferma in una nota il commissario regionale della Lega Giacomo Francesco Saccomanno. “L’Italia e la Calabria, in particolare – prosegue – non hanno bisogno e non meritano altri contesti di disprezzo che potrebbero portare ad azioni inconsulte. Una stagione di ulteriore ostilità potrebbe, unitamente alle attuali avversioni da parte degli anarchici, portare a reazioni impensabili. Una seria e responsabile politica dovrebbe pensare ad altro e non, sicuramente, a percorrere strade che non portano a nulla. Una dimostrazione, comunque, della carenza progettuale e di idee che dovrebbe, invece, essere valutata attentamente dall’opposizione, che ha anche il compito di costruire un’alternativa seria e credibile. E, allora, perché non si affrontano temi come l’individuazione di questa esistente associazione a delinquere che gestisce il traffico di essere umani? Perché non si studia un percorso serio per creare un ingresso controllato dei migranti secondo la provenienza e le sofferenze patite per le guerre, le repressioni o altro? Perché non si realizza un vero piano di integrazione avendo riguardo alle tante carenze occupazionali che esistono in Italia e in Europa? Perché non si propone un progetto reale di inserimento dei migranti nelle varie nazioni europee in funzione delle necessità effettive? Perché tante chiacchiere, spesso spropositate, invece di correttivi concreti e sostenibili? Tante sono le domande che dovremmo porci, ma una cosa, certamente, è molto grave: la mancanza di proposte ragionevoli e sopportabili che potrebbero portare ad una svolta”, conclude Saccomanno.