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Coldiretti: remunerare equamente il prodotto arance per stroncare il caporalato a Rosarno

Coldiretti: remunerare equamente il prodotto arance per stroncare il caporalato a Rosarno

CATANZARO. “Cinque anni di mobilitazione di Coldiretti, incessante, prolungata e che si è sviluppata su più fronti, con un grande coinvolgimento di cittadini, imprese, Istituzioni, hanno non solo tenuto acceso i riflettori su quello che in modo eclatante è accaduto a Rosarno e che rappresenta un vulnus per l’intero mezzogiorno: assicurare la giusta remunerazione alle aziende e ai lavoratori, coniugare insomma giustizia economica e sociale”. Lo sostiene, in una nota, il presidente di Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro. “Registriamo sicuramente – aggiunge – sicuramente risultati positivi. La modifica di una legge di oltre cinquant’anni fa, con una (la 161 del 30 ottobre 2014) votata all’unanimità dal Parlamento che innalza la percentuale di succo di arance nelle bibite al 20%, tutte le multinazionali delle bibite, in modo volontario, consapevoli del valore del ‘Made in Italy’ indicano in etichetta che le aranciate contengono il 100% di succo di arance italiane. Ed ancora, una di loro (la San Pellegrino) volontariamente ha portato al 20% il succo di arance nelle aranciate. Insieme a questi fatti positivi, è maturata anche una coscienza nuova e impegni rinnovati contro la piaga del caporalato, contro la catena di sfruttamento che affama gli agricoltori seri e responsabili e non dà dignità ai lavoratori. Adesso è il momento giusto per la spallata finale per stroncare la ripugnante piaga del caporalato che sta assumendo nuove forme al fine di assicurare la giusta remunerazione del prodotto perché sfido chiunque a dimostrare che con 7 centesimi al chilogrammo per le arance (ma vale anche per altri prodotti ortofrutticoli) si possa fare reddito. Le aziende agricole virtuose che assumono regolarmente non possono soccombere in presenza di equilibri distorti in cui la mediazione dei caporali e/o le posizioni di rendita di alcuni anelli della filiera alimentano lo sfruttamento incrementando una zona grigia o ancor di più nera. Questa è concorrenza sleale!”. “La Coldiretti – dice ancora Molinaro – continuerà ad essere in prima linea e a tenere accesi i riflettori su quella che è una sfida cruciale per la nostra regione e per l’intero Mezzogiorno interessato da una gestione scientifica dei flussi migratori stagionali a seconda delle produzioni. Non può e deve essere solo un “canto di Natale”, seppur nobile, l’accoglienza e il lavoro degli immigrati stagionali. Esprimiamo apprezzamento per il Disegno di Legge del Governo, voluto dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando e dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina per sconfiggere il fenomeno del caporalato che deve essere approvato in tempi rapidi anche perché rafforza l’impegno avviato con la rete del lavoro agricolo di qualità. Ma l’impegno deve essere stringente e allora la Coldiretti chiede mirati controlli sia nei centri di raccolta che di prima spremitura, perché chi paga le arance al di sotto dei 15 centesimi al chilogrammo alimenta il caporalato e lo sfruttamento. E questo è possibile farlo identificando la tracciabilità delle produzioni (si può fare) con un controllo a ritroso di chi vende o conferisce le arance, anche perché appare irrealistico pensare di poter controllare con immediatezza uno ad uno migliaia di produttori”.

 

 

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