Rivolta di un gruppo di detenuti al carcere di Reggio
Un gruppo di detenuti di nazionalità georgiana si è asserragliato in una sezione del carcere di Arghillá, struttura di detenzione ubicata nella periferia nord di Reggio Calabria. Secondo quanto appreso, il gruppo aveva organizzato una spedizione punitiva contro un altro detenuto di cui non si conosce la cittadinanza. Numerosi agenti della polizia penitenziaria, intanto, stanno affluendo ad Arghillá per rafforzare la cintura di sicurezza e tentare di ripristinare l’ordine nella struttura di detenzione. Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Ciccone, segretario regionale, in una nota congiunta, lamentano “i tanti episodi di violenza di questi ultimi giorni” e invocano “misure di maggiore rigore, per riportare la legalità nelle carceri. Chiediamo – scrivono i sindacalisti – che i detenuti violenti vengano ristretti in appositi istituti, dove dovrebbero scontare la pena al regime chiuso, perché mettono a rischio l’ordine e la sicurezza e, spesso, si avvalgono anche della loro posizione di supremazia nei confronti degli altri reclusi”. Infine, Durante e Ciccone chiedono “la dotazione del Taser, o di altro strumento simile, affinché gli agenti possano difendersi ed evitare che la violenza dei detenuti venga portata a conseguenze estreme”.