Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in modo efficiente ed eseguire determinate funzioni. Di seguito troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie in ciascuna categoria di consenso.

I cookie classificati come "necessari" vengono memorizzati nel tuo browser in quanto sono essenziali per abilitare le funzionalità di base del sito.... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Rischio idrogeologico, Sergio: “Mai discussa pdl sui corsi d’acqua”

Rischio idrogeologico, Sergio: “Mai discussa pdl sui corsi d’acqua”

“Come mai non è stata ancora approvata e nemmeno discussa la proposta di legge “Norme urgenti in materia di gestione e manutenzione dei corsi d’acqua finalizzate alla mitigazione del rischio idrogeologico”? Lo chiede il consigliere regionale Franco Sergio, presidente della Prima Commissione del Consiglio, ricordando di averla presentata con un collega consigliere nell’ottobre 2015, comunicata in aula il 10 novembre 2015: La proposta è stata poi assegnata alla 4a Commissione per l’esame di merito ed alla 2a per il parere. Il disegno di legge prevede, ricorda ancora Sergio, “la predisposizione di interventi di manutenzione del reticolo idrografico e delle opere su esso presenti ai fini di prevenire situazioni di pericolo e rischio idraulico, contemplando rispetto dell’ambiente fluviale, processi di dinamica dei sedimenti, sviluppo controllato della vegetazione, funzione di corridoio ecologico del corso d’acqua, anche ai sensi del D.lgs. aprile 2006, n. 152”. Sergio segnala “la necessità di interventi non episodici ma coordinati, scaglionati nel tempo e legati da interdipendenza fra tutte le amministrazioni statali, regionali e locali coinvolte sui pericoli, di un’evidenza lampante e sempre attuali, dei rischi di esondazione, frane e vere e proprie alluvioni. Infatti, come purtroppo si è palesemente dimostrato in occasione dei recenti eventi che hanno interessato nel Cosentino le zone di Thurio e Ministalla – spiega – nel comprensorio di Corigliano-Rossano e non solo, la scarsa o nulla azione manutentiva fluviale è stata ed è, negli ultimi decenni, una delle principali cause dei danni alluvionali sul territorio. In Aula, giovedì, manifestando vicinanza ai calabresi colpiti, ho espresso rammarico per la palese mancanza di attenzione circa fenomeni ormai ciclici (basti pensare all’innalzamento del Crati, divenuto strutturale e dunque foriero di futuri disastri al prossimo temporale)”. “Tale situazione – spiega – è ancora più evidente sul reticolo idrografico minore, dove il regime torrentizio, tipico dell’idrologia calabrese, può facilitare l’alternarsi di processi di sovralluvionamento e relativo consolidamento per attecchimento di una rigogliosa vegetazione, erosione delle sponde e dell’alveo stesso”. Sergio conclude chiarendo che “oltre ad intervenire subito – predisponendo misure di prevenzione a lunga scadenza, come chiesto anche da organismi quali ColDiretti, Uci e Consorzio Bonifica Trebisacce – per i danni materiali provocati (come le migliaia di capi bestiame perduti) e quelli che si rischiano, sia sul versante della protezione delle vite che dei comparti economici minacciati, bisogna predisporre contributi per i settori ed i territori colpiti, attuando procedure amministrative “meno bibliche” per il risarcimento dei danni. La proposta di legge 82 può essere uno strumento utile quale fulcro per un’azione tempestiva in tal senso. Non attendiamo il prossimo disastro”.

 

 

 

 

 

desk desk