Rimborsi regionali, Fedele rimane agli arresti domiciliari
REGGIO CALABRIA. Il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria (presidente Filippo Leonardo) ha rigettato l’istanza di revoca degli arresti domiciliari presentata dai difensori dell’ex capogruppo del Pdl nel Consiglio regionale della Calabria, Luigi Fedele, coinvolto nell’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica reggina sui presunti illeciti nell’utilizzo dei fondi a disposizione dei gruppi regionali. Fedele, che è stato anche assessore regionale, avrebbe speso in circa 18 mesi, secondo l’accusa, quasi 43 mila euro nel ristorante di proprietà del figlio Diego. Interrogato dall’ex procuratore aggiunto di Reggio, Ottavio Sferlazza, ora capo della Procura di Palmi, e dal sostituto Matteo Centini, Fedele aveva asserito di avere soltanto organizzato nel ristorante del figlio incontri politici. A Fedele i magistrati hanno inoltre contestato di avere pagato con i soldi del gruppo del PdL un costoso regalo di nozze acquistato in un noto negozio di Reggio Calabria. Tra le note di spesa presentate da Fedele, e contestate dagli investigatori, ci sono soggiorni in alcuni alberghi di Roma, Montecarlo, Londra, New York, Campione d’Italia e Lugano. Ed una lunga lista di convivi “istituzionali” tra cui uno svoltosi in un ristorante di Montecarlo per un importo di oltre 700 euro. I giudici del Tribunale della libertà hanno anche confermato il divieto di dimora in Calabria per Carmelo Trapani, uomo di fiducia dell’ex consigliere regionale Giovanni Bilardi, oggi senatore ed anch’egli coinvolto nell’inchiesta, per il quale la Procura di Reggio ha chiesto alla Camera l’applicazione degli arresti domiciliari.