Rifiuti in Calabria, Cosenza è la provincia più virtuosa (Video RTC)
CATANZARO. Nella top ten dei Comuni Ricicloni della Calabria, anche quest’anno Casole Bruzio si classifica al primo posto con il 91,8% di raccolta differenziata (RD). Sono stati snocciolati oggi i dati della terza edizione del Dossier realizzato da Legambiente Calabria con il patrocinio della Regione Calabria, all’interno della Cittadella regionale. Per dare all’iniziativa un contesto di confronto e di discussione più ampio, Legambiente Calabria ha organizzato anche il primo Ecoforum calabrese dedicato all’economia circolare dei rifiuti. La terza edizione di Comuni ricicloni è stata strutturata sulla base dei dati del 2016 forniti, con netto anticipo e con completezza di informazioni, dal Catasto Rifiuti dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Proseguendo nella classifica dei dieci comuni ricicloni troviamo, sempre in provincia di Cosenza, San Giorgio Albanese, San Benedetto Ullano, San Vincenzo La Costa, Pietrafitta, Carolei, Civita e San Pietro in Guarano ed infine Mongiana in provincia di Vibo Valentia. I primi 8 Comuni sono anche “Comuni rifiuti free”, ovvero le amministrazioni che, oltre ad aver superato il 65% di differenziata finalizzata al riciclaggio, hanno contenuto anche la produzione pro-capite di secco residuo al di sotto dei 75 Kg/anno/abitante. I Comuni rifiuti free calabresi di questa edizione sono 14 di cui ben 12 nella provincia di Cosenza (Scigliano, Casole Bruzio, San Giorgio Albanese, San Benedetto Ullano, San Vincenzo La Costa, Trenta, Pietrafitta, Carolei, Civita, Serra Pedace, Morano Calabro, Mongrassano) e 2 in quella di Catanzaro (Cardinale e Amato). Menzioni speciali sono state consegnate dal Conai, Consorzio nazionale Imballaggi, al comune di Catanzaro come migliore “Start Up”; al comune di Cosenza come “Best Practice” e al comune di Villapiana come “Teniamoli d’Occhio”. Anche se ancora troppo pochi rispetto agli obiettivi, tra i comuni virtuosi vi sono anche alcuni che ricadono nei parchi come Civita con il 78,9% di RD, Morano Calabro con il 71% e Tortora con il 72% (Parco nazionale del Pollino), Casali del Manco (di cui fanno parte Casole Bruzio con il 91,8%, Trenta con l’82,1%, Pedace con il 71%) e Albi 65% (Parco nazionale della Sila) e Delianuova 72% (Parco nazionale dell’Aspromonte).
Cosenza si conferma la provincia più virtuosa con ben 31 comuni ricicloni, un dato che triplica il risultato della passata edizione e che porta al raggiungimento del 42,7% di RD. Presenti anche 7 comuni del catanzarese con il 38,8% (22,2% nel 2015) e 3 comuni sia per la provincia di Reggio Calabria, che raggiunge il 24,9% (11,5% nel 2015), che per la provincia di Vibo Valentia con il 23,9% (18,5% nel 2015). In coda la provincia di Crotone con il 18,2% (11,9% nel 2015). Rispetto allo scorso anno i comuni che hanno superato il 65% di RD in Calabria sono più che raddoppiati: sono passati da 20 a 47 su 409 comuni esistenti. Si tratta di Comuni presenti in tutte le province, fatta eccezione per la provincia di Crotone che non ha nessun Comune degno di segnalazione e molto lontani dal raggiungimento del 65% di RD. Tra i piccoli comuni, con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti troviamo ben 37 Comuni Ricicloni, e altri 59 che si attestano intorno al 50%. I dati dimostrano che i piccoli comuni calabresi sono quelli più virtuosi. “Alla luce di questi importanti risultati – spiega Legambiente – è necessario spingere le politiche di gestione dei rifiuti a scoraggiare il ricorso alle discariche, favorendo la raccolta differenziata porta a porta con un sistema impiantistico a supporto e con impianti di prossimità per la gestione anaerobica del rifiuto organico. Da parte loro anche i Sindaci sono chiamati a farsi carico delle proprie responsabilità avviando gli ATO e definendo le ARO, così non sarà più consentito a nessuno di latitare e far finta di nulla. Il sistema dei rifiuti va governato in una logica di ambito e di sistema virtuoso dalla gestione all’impiantistica”. Legambiente Calabria auspica il sostegno per la realizzazione di impianti e macchine di prossimità per i Comuni fino a 10 mila abitanti per la gestione anaerobica dell’umido per produrre biogas ed essere utilizzato come ammendante in agricoltura.