Ricerca: a una studiosa catanzarese il “premio Galeno”
CATANZARO. È stato vinto dalla giovane ricercatrice catanzarese Teresa Vanessa Fiorentino il “Premio SID Galeno 2017” che le è stato conferito nel corso del Congresso “Panorama Diabete” che si è tenuto a Riccione nello scorso mese di marzo. La dottoressa Fiorentino è medico specialista in Medicina interna e ricercatrice iscritta al Dottorato di ricerca “Biomarcatori delle malattie croniche e complesse” dell’Università Magna Graecia, nell’èquipe del prof. Giorgio Sesti. “La “Società italiana di Diabetologia” (SID) e la “Fondazione Diabete Ricerca” – spiega una nota – assegnano ogni anno un premio a coloro che si sono particolarmente distinti nell’ambito della ricerca in diabetologia e abbiano età inferiore ai trentacinque anni. Tra i criteri di selezione: la pertinenza dei temi di ricerca con la diabetologia; l’originalità, il rigore metodologico e il carattere innovativo delle ricerche pubblicate; il rilievo acquisito dal candidato nell’ambito della ricerca diabetologica italiana e internazionale. Teresa Vanessa Fiorentino ha convinto la giuria per aver soddisfatto in pieno tutte le caratteristiche richieste. Diversi sono, infatti, le ricerche e le pubblicazioni svolte come prima firma ed anche in collaborazione con altri colleghi, dal 2010 ad oggi, grazie alla direzione del prof. Sesti dell’Umg di Catanzaro. Inoltre, nel 2012 ha svolto un anno di studio e ricerca in America all’Università “Health Science Center” a San Antonio, Texas”. “L’esperienza in America è stata importante – ha detto Teresa Vanessa Fiorentino – ma sono tornata volentieri perché credo che anche in Italia, ed in particolare nell’Ateneo catanzarese, si possa fare una buona ricerca, sebbene con qualche sforzo in più”. Di premi in ambito scientifico, la Fiorentino ne ha già vinti diversi e su questo ulteriore riconoscimento ha affermato: “I premi – ha detto – sono un importante riconoscimento ai sacrifici fatti, ma rappresentano soprattutto uno stimolo a continuare su questa strada per raggiungere l’obiettivo primario, quello di poter debellare o, quantomeno, trovare una cura o una forma di prevenzione più mirata alle malattie”. Il primo pensiero di ringraziamento per i traguardi raggiunti, li ha rivolti all’Università che l’ha formata e ai suoi professori che in questi anni hanno sempre creduto in lei e continuano a farlo, come il prof. Giorgio Sesti e la prof.ssa Marta Hribal dell’Umg di Catanzaro ed il prof. Franco Folli che l’ha seguita nei lavori di ricerca in America: “L’Università di Catanzaro – ha detto Fiorentino – mi ha dato la possibilità di acquisire un’alta formazione e senza l’esempio e la fiducia dei miei professori, non avrei mai potuto intraprendere questo percorso e produrre tutti i lavori scientifici pubblicati”. L’attività di ricerca finora condotta dalla dr.ssa Fiorentino è stata finalizzata a chiarire i meccanismi fisiopatologici responsabili del diabete mellito e delle malattie cardiovascolari e ha permesso di dimostrare come la misurazione della glicemia dopo un’ora dal carico orale di glucosio possa essere utile per identificare soggetti con un peggior profilo metabolico e un elevato rischio di sviluppare diabete”.