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Regioni, ok dalla Conferenza dei presidenti alla riforma della dirigenza pubblica

Regioni, ok dalla Conferenza dei presidenti alla riforma della dirigenza pubblica

CATANZARO. La Conferenza dei Presidenti delle Regioni, su proposta della Commissione “Affari Istituzionali”, presieduta dal Vicepresidente della Giunta regionale della Calabria, Antonio Viscomi, ha espresso parere favorevole sul decreto legislativo di riforma della dirigenza pubblica. Il “via libera” è, però, condizionato – spiega una nota – all’accoglimento delle osservazioni e degli emendamenti contenuti in un documento consegnato al governo nel corso della conferenza unificata di giovedì, rispetto al quale lo stesso Governo ha espresso particolare attenzione. Il parere della Conferenza – si legge nella nota – arriva dopo una intensa attività istruttoria, segnata da interlocuzioni con il Ministro della Funzione Pubblica e da diverse audizioni delle organizzazioni sindacali e porta a compimento un lungo percorso di attuazione della, così detta, “riforma Madia” che ha impegnato la Commissione e la Conferenza negli ultimi mesi. Il nodo politico più significativo del parere espresso ieri riguarda la tutela delle prerogative regionali nell’ambito dell’azione riformatrice del Governo, dal momento che per diversi aspetti la materia della dirigenza pubblica dovrà ancora trovare specifica disciplina per quanto riguarda le Regioni”. A tal proposito, si segnala nel documento, “la Commissione ha proposto di accogliere l’invito del Consiglio di Stato di introdurre dei temperamenti tali da consentire di superare, in via negoziale, eventuali intoppi o blocchi procedurali nel raggiungimento dell’intesa prevista, disponendo modalità di confronto diretto da Regioni e Governo ed impegnando, in ultimo, la responsabilità politica del Consiglio dei Ministri. L’innovazione – continua il comunicato – è particolarmente significativa e potrebbe segnare un passo in avanti nella definizione di più articolati modelli negoziali nei rapporti tra Stato e Regioni tali da consentire il superamento di rigidità regolative che spesso derivano da una non chiara consapevolezza delle dinamiche organizzative in sede regionale. Il parere positivo della Conferenza ed il contributo offerto dalla Commissione confermano che la modernizzazione del “Sistema Italia” passa anche attraverso una ridefinizione del ruolo e delle funzioni della dirigenza pubblica. D’altronde, – si fa rilevare – è ben noto che la politica riesce a fare qualche cosa di buono solo se e quando la burocrazia risponde positivamente agli indirizzi della stessa politica, tant’è che non a caso la legge attribuisce alla politica soltanto poteri di indirizzo ed assicura invece alla dirigenza tutte le prerogative gestionali per realizzare gli obiettivi assegnati. Anche per questo, la riforma introduce ora più stringenti elementi di qualificazione e controllo del personale dirigenziale, valorizza sistemi di comparazione e confronto tra professionalità possedute e risultati conseguiti, prevede infine anche una più ampia mobilità del personale dirigenziale, introducendo meccanismi di quasi-mercato in un sistema tradizionalmente chiuso ed autoreferenziale”.

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