Regione, Tallini: “Io e Orsomarso abbiamo rotto il consociativismo strisciante”
CATANZARO. In Consiglio regionale c’è sempre stato “il consociativismo tra maggioranza ed opposizione. Tutte le leggi arrivano con un accordo bipartisan. Io, Orsomarso e Mangialavori abbiamo rotto questa tradizione”. A dirlo è stato il consigliere regionale Domenico Tallini parlando con i giornalisti della sua esclusione dal gruppo di Forza Italia insieme ai colleghi Fausto Orsomarso (anche lui iscritto al misto come Tallini) e Giuseppe Mangialavori della Cdl. Alla conferenza stampa ha partecipato anche Wanda Ferro e si è parlato della sua esclusione dal Consiglio regionale come migliore candidato perdente alla presidenza della Regione. Tallini, Orsomarso e Ferro hanno attribuito al formalismo dell’ufficio di presidenza del Consiglio ed al presidente della Regione Mario Oliverio l’esclusione dal gruppo di Forza Italia ma, rispondendo alle domande dei giornalisti, non hanno negato le divisioni interne al partito. “Siamo stati sanzionati – ha detto Tallini, che ha consegnato ai giornalisti la domanda di iscrizione dei singoli consiglieri ad ogni gruppo – per un puro formalismo, per un presunto ritardo nella presentazione dell’atto di iscrizione al gruppo, ritardo che ha riguardato diversi consiglieri anche del Pd, tra i quali gli stessi Scalzo ed Oliverio. Quest’ultimo, che sui tempi per la convocazione del Consiglio e la formazione della Giunta ha calpestato lo Statuto, è stato garante degli abusi commessi ai nostri riguardi dall’Ufficio di presidenza del Consiglio e dal presidente Antonio Scalzo, che ha abusato dei suoi poteri per eliminare chi fa opposizione. Certo, c’è stata la sponda interna di Forza Italia, ma se da noi c’è un problema politico altri ne hanno 100”. “Per quanto mi riguarda – ha detto Orsomarso – se dovrò fare opposizione dal gruppo misto lo farò. Poi qualcuno dovrà spiegarmi. Certo tutta questa vicenda mi sembra totalmente assurda”. Di vicenda “paradossale” ha parlato Mangialavori, “da molto tempo con la tessera di Forza Italia in tasca” ma eletto con la lista Cdl e componente del gruppo di questo partito. “Mi auguro – ha detto – che questa storia si risolva al più presto”. “E’ assurdo – ha sostenuto Wanda Ferro – mettere in discussione l’appartenenza al gruppo di due consiglieri che si sono sempre impegnati. Credo che i funzionari debbano alzare la testa e non rispondere a logiche politiche nei loro atti, come quello dell’esclusione di Tallini e Orsomarso”. Una vicenda, quest’ultima, accomunata dalla Ferro alla sua esclusione dal Consiglio. “Vorrei sapere – ha detto – chi sono i tecnici che hanno interloquito con il Viminale per l’interpretazione della legge elettorale regionale che mi escluderebbe. Perché nel testo della legge non si dice né che sono dentro, né che sono fuori”. Nel testo votato, ha spiegato Orsomarso, non si parla espressamente dell’esclusione del miglior candidato perdente dall’assemblea regionale. Una circostanza sulla quale la Ferro esclude di fare ricorso alla magistratura penale – è pendente, invece il ricorso al Tar – ma sulla quale si sarebbe augurata una commissione di inchiesta. Wanda Ferro, comunque, non ha escluso divisioni interne a Fi. “In Calabria – ha detto – il partito è stato frantumato dalla campagna elettorale. Quando si gioca la partita solo per sé, è questo ciò avviene. Occorre però senso di responsabilità nei confronti del partito che ci ha accolti. Comunque, al di là della situazione di Forza Italia, se devo indicare dei responsabili delle due vicende, l’esclusione mia dal Consiglio e quella di Tallini e Orsomarso dal Gruppo, non posso che indicare i presidenti del Consiglio regionale in carica al momento delle due decisioni: Franco Talarico e Antonio Scalzo”.