L’ex assessore Roccisano: “Ingiuste le motivazioni della mia rimozione” (VIDEO)

“Le motivazioni addotte dal presidente della Giunta per rimuovermi sono state poco coerenti, ingiuste nei miei confronti e scorrette nei confronti dei cittadini calabresi”. Lo ha affermato l’ex assessore regionale al Lavoro e al Welfare, Federica Roccisano, nella conferenza stampa convocata a Lamezia Terme dopo la revoca del suo incarico da parte del governatore Mario Oliverio. “Per oltre due anni e mezzo – ha proseguito Roccisano – ho lavorato con grande spirito di collaborazione e con il dialogo, nonostante le resistenze politiche soprattutto della mia parte e le resistenze della burocrazia e nonostante le pressioni che dopo pochi mesi dalla mia nomina sono iniziate a pervenirmi da un “cerchio magico” vicino al presidente. Sono stata chiamata senza chiedere nulla e mi sono tuffata nel lavoro perche’ credevo nel progetto politico del presidente Oliverio e di un partito, il Pd, nel quale milito da 10 anni. Ringrazio il presidente Oliverio che mi ha consentito di servire la Calabria come una figlia fa con la madre, cioe’ con grande amore, ma – ha dichiarato l’ex assessore – non accetto di avere l’impressione che solo a me vengano attribuiti i mali della Calabria”.
Roccisano ha quindi rilevato: “Al presidente Oliverio consiglio di circondarsi di persone davvero leali e non di chi gli nasconde i problemi. Posso solo dire che con Oliverio, così come con tutta la società calabrese, dal terzo settore alle associazioni, ho sempre condiviso ogni mio passo. E invece negli ultimi tempi sono state varie le occasioni in cui – ha annotato l’ex assessore – sono stata tenuta ai margini di riunioni relative al mio Dipartimento. Anche sugli ex Lsu di recente, nel segreto delle stanze al decimo piano della “Cittadella”, è stato cambiato un precedente indirizzo politico, ma senza la mia presenza bensì con il sostegno di qualche parlamentare”.
Roccisano ha riferito anche di un confronto con il governatore Oliverio: “il 2 gennaio, confronto franco e non distruttivo anche se mi è stato chiesto di dimettermi. Richiesta che però – ha spiegato l’ex assessore – non ho accolto perchè penso di aver lavorato bene, con risultati importanti come la riforma del Welfare dopo uno sforzo lungo due anni, e perchè pensavo che si sarebbe potuto trovare una soluzione più giusta e anche più gentile”.