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Oliverio: “Raggiunto il traguardo della discontinuità con il passato”

Oliverio: “Raggiunto il traguardo della discontinuità con il passato”
 
CATANZARO. “Il primo tempo della legislatura regionale si è concluso e il traguardo prefissato è stato raggiunto: la discontinuità da più tempo invocata verso il fallimentare regionalismo del passato”. Lo afferma il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. L’obiettivo è quello di avere una Regione “normale”, spiega, tra l’altro, Oliverio. Il governatore rivendica i risultati conseguiti, a cominciare dall’avvio dell’ammodernamento dell’apparato burocratico per poi soffermarsi sul recupero dei gravi ritardi delle risorse comunitarie. Oliverio coglie l’occasione per preannunciare la necessità di un vero e proprio “tagliando” per il rilancio dell’attività della giunta regionale e ammette che il vero nodo da sciogliere in Calabria “rimane la gestione della sanità”. Secondo Oliverio “la vecchia Regione non c’è più. Questo credo sia sotto gli occhi di tutti. A sancire il nuovo inizio del regionalismo calabrese è stato il Presidente Mattarella. L’unicità della sede è stato il primo atto di riforma: non più una Regione dispersa in una molteplicità di sedi, ognuna delle quali funzionava come un piccolo o grande centro di potere”, inoltre, dice Oliverio, “la gestione è in via di progressivo trasferimento al sistema degli enti territoriali. Gli atti e i processi amministrativi che abbiamo prodotto – afferma – sono fortemente ancorati alla volontà di ridurre sempre più i margini della discrezionalità”. – Non può però sfuggire che su questa sua linea ci siano state e ci siano resistenze anche nel suo stesso schieramento politico… “Non sarò certamente io che vivo quotidianamente la dimensione delle resistenze e delle difficoltà, a minimizzare. Non mi sfugge che alcune volte ad opporsi e contrastare la nostra azione riformatrice sono anche settori che alle elezioni regionali hanno votato per il centrosinistra”. Secondo Oliverio “l’apertura del “Cantiere Calabria” ha sancito l’inizio del secondo tempo della legislatura. Grazie al lavoro che abbiamo svolto, d’intesa con il governo nazionale e con l’Europa, oggi sono disponibili ben oltre 11 miliardi di euro per investimenti produttivi, infrastrutturali e politiche sociali finalizzati allo sviluppo e alla crescita economica regionale”. Alla domanda se le elezioni politiche saranno un test di verifica dell’azione amministrativa della sua Giunta, Oliverio risponde: “”Non intendo sottrarmi, ma il 4 marzo gli elettori valuteranno prima di tutto le scelte e le politiche che i governi nazionali in questi ultimi cinque anni hanno compiuto verso la Calabria e il Mezzogiorno”. Per quanto riguarda il rapporto con il governo, Oliverio dice: “Non intendo omettere che nel rapporto con la Calabria rimane irrisolto il tema della necessità di un superamento dell’attuale gestione commissariale della sanità regionale. Non rinuncio a difendere il diritto dei calabresi che oggi pagano le tasse più alte in cambio del peggior servizio sanitario del Paese”. “Dopo circa un trentennio, negli ultimi anni con i governi guidati da Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, il Sud e la Calabria hanno riconquistato centralità nelle politiche nazionali in termini di programmi di investimenti. Un qualificato protagonista di questa esperienza di governo è stato Marco Minniti”. Lo dice il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, che sollecita la candidatura del ministro dell’Interno, Marco Minniti, calabrese di Reggio, nella sua regione in occasione delle ormai imminenti elezioni. “Comprendo le ragioni di una candidatura di Minniti, in quanto ministro dell’Interno, in altre realtà del Paese. Francamente però – dice Oliverio al riguardo – non si motiverebbe una non candidatura nella sua regione, dal momento che la legge prevede la possibilità di più candidature in diverse circoscrizioni elettorali”.

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