Regione, minoranza inferocita: “La conferma di tutti gli inciuci”

Dopo il rinnovo dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, che ha confermato l’asse tra Pd e Ap, non si placano le polemiche. Nicola Irto, del Pd, è stato confermato presidente già alla prima votazione con 24 suffragi, tre in più di quelli previsti dalla maggioranza qualificata. Vicepresidenti sono stati eletti Giuseppe Gentile (Ncd-Ap) ed Enzo Ciconte (Pd). Gentile – che è stato così confermato – ha ottenuto 13 voti e Ciconte 12. Quest’ultimo ha preso il posto di Francesco D’Agostino (Oliverio Presidente) che si sera autosospeso dall’incarico nel luglio dello scorso. Il Consiglio ha confermato segretari questori Giuseppe Neri (Democratici e progressisti) e Giuseppe Graziano (Cdl) che hanno ottenuto, rispettivamente, 13 e 11 voti. L’opposizione, che si aspettava che venisse riconosciuto il suo fondamentale ruolo nell’ambito del nuovo Ufficio di presidenza, spara ad alzo zero. E’ il consigliere Tallini ad attaccare violentemente: “Squadra che perde non si cambia! Questo è il motto –scrive Tallini- all’insegna del quale è stata condotta la rielezione dell’Ufficio di Presidenza. La politica che da circa tre anni ha troncato in Calabria ogni speranza di sviluppo e che si dimena, senza alcuna strategia e collezionando insuccessi poderosi, nella tempesta della crisi economica e sociale, ha confermato –aggiunge il consigliere Tallini- tutta la propria disinvoltura per le regole basilari della democrazia e messo in evidenza l’arroganza dei suoi esponenti che fanno del proprio destino personale la bussola del loro agire. A dispetto di ogni proclama sulla trasparenza e la legalità, in ogni espressione della governance targata Oliverio si evincono solo appetiti e interessi di parte per il cui soddisfacimento si ricorre ad accordi romani o ad intese localistiche finalizzate ad arroccare una leadership che non gode più di alcuna credibilità”.