Regione: mercoledì la prima riunione del nuovo Consiglio

CATANZARO. Si riunirà mercoledì mattina, alle 11 nella sede di Palazzo Campanella, a Reggio Calabria il consiglio regionale della Calabria scaturito dalle ultime elezioni. Le verifiche nei seggi elettorali del comune di Castrolibero e il rinvio della seduta, ufficialmente per una richiesta avanzata dal capogruppo di Forza Italia, Ennio Morrone, hanno fatto slittare l’avvio ufficiale della legislatura. La convocazione ufficiale era stata stabilita per il 29 dicembre scorso, ma il presidente uscente, Francesco Talarico, sentito il governatore eletto, Mario Oliverio (Pd), ha accolto la richiesta di Morrone. All’ordine del giorno dei lavori l’elezione del presidente dell’assemblea e dell’Ufficio di presidenza. Temi caldi, visto che si iniziano a delineare i contorni e gli equilibri interni alla coalizione di centrosinistra che è uscita ampiamente vincente nelle consultazioni del 23 novembre. Per la presidenza i nomi in lizza sono sostanzialmente quattro e legati comunque anche ad equilibri territoriali: se dovesse toccare a Catanzaro il presidente sarà scelto tra Antonio Scalzo e Vincenzo Ciconte, se invece la scelta cadrà su un reggino in lizza ci sono Seby Romeo e Nicola Irto. La scelta condizionerà anche la nomina degli assessori che affiancheranno Oliverio in Giunta. Un chiarimento del quadro politico è atteso in serata e dovrebbe scaturire dal vertice di maggioranza convocato in un albergo alla periferia di Lamezia Terme. Tra i nodi in discussione, quello relativo ai rapporti con il Nuovo Centrodestra, dopo le recenti aperture del segretario regionale del Pd Ernesto Magorno ad una collaborazione “istituzionale” con il partito di Angelino Alfano. Sul tavolo peserà anche la questione riguardante la sanità, che con il suo pesante deficit rappresenta un fardello per il nuovo esecutivo, ed in relazione alla quale è attesa la nomina del commissario ad acta a cui dovrà essere demandato il riequilibrio finanziario del comparto. Dal summit di maggioranza il governatore Mario Oliverio ed i suoi interlocutori dovrebbero uscire, secondo gli auspici, con in tasca il nome del presidente dell’assemblea ed un’idea più chiara circa i nomi degli assessori.